Virus West Nile: dopo il caso a Pordenone, altri due infettati ricoverati a Udine
Pordenone – Il virus della febbre del Nilo colpisce anche a Udine. Dopo essere stata riscontrata a Pordenone e in diversi casi nel vicino Veneto.
Secondo quanto si apprende, sono due i casi accertati dalla Clinica di malattie infettive dell’Ospedale di Udine. Si tratta di un uomo e di una quindicenne.
“Il focolaio udinese, il primo registrato in area – sottolinea in un’intervista ad un quotidiano locale il direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale udinese, Matteo Bassetti – va retrodatato al 5 luglio, quando al Pronto soccorso di Udine si è presentato un 34enne udinese che presentava sintomi sospetti”.
Dopo i dovuti accertamenti, è giunta la conferma del contagio. Il paziente, precisa l’infettivologo, “non era reduce da viaggi o vacanze e tutto indica che il contagio si è verificato a Udine”.
Diverso il caso della quindicenne che si è rivolta alla Clinica udinese. Tre settimane prima, dopo una vacanza a Jesolo (Venezia), aveva contratto il virus.
A Pordenone, con una nota emanata il 17 agosto l’Azienda sanitaria n. 5 aveva segnalato un caso di infezione dovuta al virus West Nile trasmesso dalla zanzara. Non erano stati segnalati rischi per l’incolumità della persona che è risultata affetta.
L’Amministrazione aveva emanato quindi una ordinanza contingibile ed urgente per una limitatissima area, con cui si disponevano interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali.
L’assessore all’ambiente Stefania Boltin aveva precisato che questi sono interventi previsti dai protocolli operativi per le gestione delle emergenze sanitarie, ha sottolineato la necessità di attenersi alle prescrizioni degli addetti alle attività di rimozione dei focolai larvali.
Nell’ordinanza erano contenute altre disposizioni più dettagliate (utilizzare le apposite pastiglie nei tombini, evitare ristagni d’acqua svuotare i contenitori, tagliare l’erba).