Viaggi all’estero ma non in Italia a Pasqua: la protesta di Federalberghi

Pordenone – Incalza la protesta degli albergatori friulani, che si uniscono al malcontento espresso in queste ora da varie associazioni Federalberghi d’Italia.

Infatti in tutta Italia, fino al 30 aprile, non ci si potrà spostare da una regione all’altra, resteranno chiusi bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema e teatri. La zona gialla è cancellata fino alla fine di aprile.

“Assurdo che per le vacanze di Pasqua ci si possa recare all’estero ma non all’interno dei confini italiani dove gli hotel sono chiusi per le norme anti-Covid” spiega Giovanna Santin, presidente provinciale del gruppo albergatori di Confcommercio.

Il dissenso della categoria si alza a seguito delle disposizioni (Dpcm del 2 marzo scorso in vigore fino al 6 aprile) che oggi consentono, nelle stesse zone soggette in Italia a restrizioni, lo spostamento di viaggiatori che intendono recarsi per le vacanze pasquali in un altro Paese aperto e fruibile al turismo: sono circa una trentina quelli inclusi nell’elenco del decreto.

Per la responsabile di Federalberghi si tratta di una situazione a dir poco assurda: “Un ordinamento che non ha alcuna logica. Com’è che un cittadino italiano può liberamente, previo tampone negativo all’andata e ritorno, recarsi ad esempio alle Canarie per Pasqua, ma non a Napoli, Venezia e neppure a Pordenone? Perché? Se non possiamo muoverci, se dobbiamo stare all’interno dei nostri confini, legittimo che questo valga per tutte le destinazioni. Così facendo si continua a danneggiare la nostra economia, soprattutto quella del comparto turistico, già fortemente provata e allo stremo dalla pandemia e da un lockdown che anche per il FriuliVG sembra non aver fine”.

E conclude: “Ci troviamo tutti nella stessa barca dove le condizioni sono difficili e precarie ma non per questo vanno applicate disparità di trattamento”.

I rappresentanti della categoria, poi, si confermano pienamente convinti sulla necessità di implementare la campagna vaccinale che dovrà interessare anche i lavoratori del settore, oltre a farsi testimoni della validità del passaporto vaccinale per aprire nuovamente le porte al sistema turismo.

Recentemente l’Istat ha certificato per il quarto trimestre del 2020 una perdita di fatturato per i servizi ricettivi del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se visto all’intero 2020, la perdita si è assesta sul 54,9%. L’Istituto nazionale di statistica ufficializza ciò che Federalberghi nazionale dice oramai da un anno: la crisi ha colpito gli alberghi più duramente di altri settori.

(Nella foto Ascom, la signora Giovanna Santin, presidente Federalberghi Pordenone)

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