Via libera del Governo alla regionalizzazione delle concessioni idroelettriche: grande occasione per la montagna
Roma – La norma regionale del FVG sull’idroelettrico non è stata impugnata dal Governo nazionale.
“Un’ottima notizia che conferma la strada della regionalizzazione delle concessioni, aprendo il territorio alla prospettiva di un miglior impiego delle risorse provenienti dalle grandi derivazioni d’acqua, e riconoscendo il giusto seguito all’azione politica del M5S per il rilancio della montagna”.
Così il deputato Luca Sut (M5S), capogruppo in Commissione Attività produttive della Camera da tempo impegnato sul fronte del superamento della gestione centralizzata degli impianti idroelettrici.
“Sono pienamente convinto dell’importanza di questo cambio di passo per la rinascita delle zone montane. Dallo scorso anno ci battiamo per un risultato che – osserva Sut – oggi sappiamo essere più vicino. Ringrazio il Ministro Patuanelli che ha creduto fortemente in una battaglia in cui, oltre a fare i conti con gli ostacoli legati all’inizio della pandemia, si è rischiato più volte un ritorno centralistico che rappresenta, invece, il passato. Ora che ci lasciamo alle spalle anche la possibilità di un’impugnazione del Testo – conclude il deputato friulano – possiamo guardare con più certezza a un futuro di riorganizzazione del mondo della produzione di energia idroelettrica che valorizzi i territori e restituisca loro maggior prosperità”.
La parola ai territori
“Grande soddisfazione per la non impugnazione del Governo” viene espressa dal Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, riferendosi alla legge regionale che disciplina le concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. “Anche la Giunta lo sa quanto ci siamo spesi in questi due mesi dall’entrata in vigore della legge regionale 21 per difenderla”.
“Determinante è stato il ruolo del ministro Stefano Patuanelli, che da subito ha elogiato il lavoro fatto in Regione e ha creduto nella norma che prevede la regionalizzazione delle concessioni di grandi derivazione a scopo idroelettrico. – sottolineano i consiglieri pentastellati – Un risultato importante, ma che di fatto è solo un punto di partenza”.
“Adesso si convochino subito tutti gli Enti locali, come prevede la legge, per individuare i provvedimenti attuativi, e anche i rappresentanti dei Comitati che, insieme a noi e alle altre forze di opposizione, hanno fortemente voluto questa normativa e che di recente si sono uniti al coordinamento Grande idroelettrico dell’arco alpino nazionale” continuano i consiglieri M5S.
“Il testo approvato dal Consiglio regionale prevede che, entro novanta giorni, la Giunta, sentiti i Comuni e le Comunità di Montagna interessate dalle derivazioni, stabilisca i kilowatt di energia elettrica che i concessionari sono obbligati a cedere gratuitamente, oppure, se si preferisce, la loro monetizzazione, nonché le categorie dei beneficiari. Mancano solo trenta giorni per questa prima importante scadenza – conclude la nota – e, non essendoci più dubbi sulla possibile impugnazione da parte del Governo, non c’è più tempo da perdere”.
Una partita da 1 miliardo di KWh
“Il M5S ha ascoltato e interpretato la voce dei sindaci e dei Comitati del territorio, che chiedevano con forza un intervento politico per disciplinare le grandi derivazioni idroelettriche del Friuli Venezia Giulia – scrive in una nota il consigliere regionale Mauro Capozzella -. Una partita che vale oltre un miliardo di KWh, pari a circa il 4% dell’energia elettrica nazionale, con impianti di potenza nominale ben oltre i 330 MW. È questo un momento storico importante per la nostra montagna, perché la legge regionale 21/2020, da pochi mesi approvata, porterà finalmente a disciplinare le nuove assegnazioni delle concessioni”.
“Il rinnovo delle concessioni stesse è un momento importantissimo, con un’alta posta in gioco che determinerà i prossimi decenni dei nostri territori montani, ospitanti grandi dighe, invasi e impianti, che riceveranno da questa regolamentazione grandi benefici in termini di ripristino dei dissesti ambientali, di occupazione, di sicurezza, di canoni idrici e di fornitura gratuita di elettricità – sottolinea il consigliere M5S -. Finora le concessioni venivano prorogate tacitamente e i grandi derivatori, che operavano in base ai vecchi contratti originari, non erano inquadrabili all’interno delle normative ambientali vigenti, europee, nazionali e regionali”.
“Ora la legge regionale, voluta fortemente dal territorio montano, dai noi promossa e approvata all’unanimità da tutte le forze del Consiglio regionale, potrà da domani procedere il suo iter con la scrittura dei regolamenti – conclude Capozzella -. Saranno sentiti nuovamente i sindaci, per dare concretezza agli articoli della legge, prima di procedere con le deliberazioni della Giunta. Un’opportunità unica per cambiare il destino della montagna e che non possiamo assolutamente perdere”.