Vertenza Wartsila, nessun licenziamento. Ora si attende il piano per reindustrializzare il sito
Roma – Si è svolto mercoledì 17 gennaio, da remoto, il tavolo convocato dal Ministero delle imprese e del made in Italy per la vertenza Wärtsilä, con la partecipazione del Ministro Adolfo Urso.
Erano presenti inoltre il sottosegretario Fausta Bergamotto, il vicepresidente di Wartsila Roger Holm, i rappresentanti di Confindustria Alto Adriatico, di Ansaldo Energia e dei sindacati.
La Direzione di Wärtsilä è sostanzialmente ritornata sulla sua posizione e di fatto ha sottoscritto il testo discusso e definito con le rappresentanze Sindacali al Mimit nella notte dello scorso 9 gennaio.
“Una posizione – scrivono i sindacati nella nota diffusa dopo l’incontro – che sconcerta i lavoratori, ma conferma il comportamento fortemente altalenante rispetto agli impegni presi di Wärtsilä che sta condizionando la realizzazione del progetto di reindustrializzazione del sito triestino”.
La sottoscrizione della proroga dell’accordo quadro del 29 novembre 2022 e dell’Addendum del 31 luglio 2023 ripristina il vincolo dell’azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento almeno per i prossimi 6 mesi e vincola le parti a definire le condizioni per ottemperare al più presto l’obiettivo dello stesso accordo “…mantenere la vocazione industriale del sito con produzioni ad elevato valore aggiunto, valorizzando l’elevato valore professionale delle maestranze e producendo ricadute positive sul l’intero territorio triestino…” .
“Ora – fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori – aspettiamo in tempi brevi l’accordo tra Wartsila e Ansaldo Energia circa il trasferimento dell’immobile e delle attrezzature necessarie per la nuova attività produttiva e un confronto con la stessa Ansaldo sul piano industriale e sui tempi di reimpiego dei 300 lavoratori dichiarati in esubero da Wärtsilä, considerando fin d’ora non accettabile il termine del 2030 per la completa ricollocazione dei lavoratori e della piena ripresa delle attività produttive”.
“Il tempo scorre inesorabilmente, a circa 18 mesi dalla scellerata comunicazione dei 451 licenziamenti da parte della multinazionale finlandese, è necessario avere un piano industriale in breve tempo”.
Per i sindacati il coinvolgimento di Ansaldo Energia nel progetto di reindustrializzazione del sito di Trieste “potrebbe rappresentare una soluzione qualificante. Attendiamo necessariamente di conoscere il piano industriale”.
Sono state confermate dal Mimit le date del 22 e 26 gennaio e il 9 febbraio per gli incontri relativi alla definizione dell’accordo di Programma. Sono coinvolte le Istituzioni locali, regionali, Mimit, Ministero del Lavoro, Wärtsilä e Ansaldo Energia.
Per Fim Fiom Uilm rimane prioritario costruire le condizioni per dare risposte occupazionali sia ai 300 lavoratori della produzione e sia ai del 600 lavoratori del Service e delle basi di Genova, Napoli e Taranto.
Per i sindacati “Il piano industriale 2023-25 illustrato dalla Direzione Italiana Wartsila manca ancora di impegni finanziari e industriali capaci di sostenere gli obiettivi del piano”.
Il prossimo incontro sarà programmato entro il 28 febbraio.