Vertenza Flex, a rischio 350 posti di lavoro: il presidente Fedriga scrive all’ambasciata Usa

Fvg – Il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha scritto oggi una lettera all’ambasciata degli Stati Uniti a Roma in merito alla vertenza della azienda Flex, che ha uno stabilimento a Trieste, dove sono in pericolo 350 posti di lavoro.

Lo apprende l’ANSA da fonti regionali.

Fedriga, e la Regione Fvg, ha da sempre ottimi rapporti diplomatici con gli Stati Uniti, come dimostrano le missioni più volte compiute oltreoceano, l’ultima delle quali nell’ ottobre scorso.

Crisi che si trascina da tempo

La vertenza che coinvolge Flextronics, azienda di elettronica con sede a Trieste, si sta trascinando da tempo, soprattutto dopo la perdita di una significativa commessa con Nokia, evento che ha scosso la stabilità produttiva dello stabilimento, alimentando la preoccupazione per il futuro occupazionale di 350 lavoratori.

Inizialmente, Flextronics aveva assicurato un processo di riconversione industriale per il sito triestino, supportato dalla casa madre. Tuttavia, durante un recente tavolo governativo, è emersa la proposta di cessione a un potenziale acquirente che non ha presentato un piano industriale concreto né garantito la salvaguardia dei posti di lavoro, menzionando invece la presenza di “esuberi strutturali” da gestire secondo le normative vigenti.

In risposta, i sindacati Fim, Fiom e Uilm di Trieste, insieme alla RSU aziendale, hanno espresso la necessità di avviare una mobilitazione in difesa dell’occupazione, sottolineando che la città non può permettersi ulteriori perdite di posti di lavoro. Hanno pertanto richiesto al Governo di bloccare la vendita in assenza di un piano industriale che assicuri la continuità occupazionale e di considerare, se necessario, un intervento pubblico per ricostruire un settore industriale in crisi.

La vertenza Flex si inserisce in un contesto più ampio di crisi occupazionale che sta interessando Trieste, con diverse aziende locali in difficoltà. I sindacati sottolineano l’urgenza di un’azione coordinata per difendere il tessuto produttivo della città e garantire un futuro ai lavoratori coinvolti.

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