Verso la firma dell’accordo di programma sulla reindustrializzazione del sito Wartsila: resta il nodo salari

Trieste – La Giunta regionale, rappresentata dall’assessore al Lavoro Alessia Rosolen, ha partecipato all’incontro in videoconferenza con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dedicato alla reindustrializzazione del sito Wartsila di Bagnoli della Rosandra, svoltosi il 28 maggio.

Presenti i rappresentanti aziendali e quelli dei lavoratori ed i funzionari ministeriali preposti al tavolo di concertazione.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha ribadito con determinazione la necessità che tutte le parti coinvolte collaborino per raggiungere l’obiettivo del 30 giugno, data entro la quale è prevista la firma dell’Accordo di programma.

Questo accordo è fondamentale per garantire, attraverso gli ammortizzatori sociali, la tutela delle posizioni lavorative.

Il prossimo incontro tra le parti, fissato per martedì 4 giugno, sarà decisivo. La Regione, lavorando in sinergia con le Direzioni coinvolte (Attività produttive e Lavoro), presenterà i contenuti del proprio documento, che sarà inviato nei prossimi giorni al Ministero e comprenderà gli articoli pertinenti dell’Accordo di programma.

Il comunicato dei sindacati

La distanza tra MSC e i sindacati sugli stipendi è confermata dalla Cisl in un comunicato stampa, che sottolinea come la richiesta sul superminimo collettivo non sia in linea con quanto offerto da MSC, che prenderà in gestione lo stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra.

Secondo il sindacato, dovrebbero essere riconosciuti gli aumenti collettivi consolidati nel tempo, pur considerando le difficoltà della transizione.

“Siamo consapevoli che MSC non è Wartsila, le attività industriali e le marginalità sono diverse e l’attività produttiva inizierà almeno tra due anni, ma il differenziale retributivo resta significativo” scrive Cisl nella nota.

I sindacati hanno registrato aperture significative sul fronte del welfare (sanità e pensione integrative), mentre l’integrazione del costo mensa rimane “da discutere”.

Per il futuro dei lavoratori sono previsti 24 mesi di cassa integrazione, durante i quali “saranno definiti percorsi di formazione per la riqualificazione professionale”, seguiti da 12 mesi di contratto di solidarietà.

Al prossimo incontro con MSC si discuterà dell’integrazione alla Cigs e degli aspetti salariali, “dove l’azienda ha mostrato apertura,” conclude la nota.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi