Un uomo disarmato e felice tra armigeri tristi: un ricordo di papa Francesco
Trieste – L’avremmo trattenuto ancora, almeno coloro, ovvero tantissimi, ovvero la maggioranza, che ne hanno ascoltato la lezione tanto semplice quanto respinta da chi non lo capiva o non lo voleva capire.
Perché essere buoni e teneri in un mondo di arroganti e prepotenti?
Perché pensare ed agire guardando gli esclusi (così non si va da nessuna parte che ci favorisca)?
Perché insistere sull’accoglienza dei migranti (non sono dei nostri)?
Perché battersi per un clima migliore (che non è forse neppure così malato)?
Perché mettersi di mezzo al commercio delle armi (anche quello è un mercato possibile)?
Perché poi aprire la Chiesa a tante fedi diverse, a chi non crede, a chi vive in condizioni di immoralità?
Le risposte Papa Francesco le ha date molte volte, tutte inserite in una riscoperta della fiamma evangelica, che arde dal tempo di Gesù ad oggi, perché il prossimo è chiunque si trova sulla tua strada, come il buon samaritano indica, perché il giudizio finale sarà diverso se hai dato da mangiare a chi aveva fame o non lo hai fatto, se sei andato a visitare i malati, se hai accolto gli stranieri, se hai cercato la pace o perdonato chi sbaglia e vuole ricominciare o se tutte queste azioni non le hai fatte e quel giudizio non verterà invece su quante volte sei entrato o meno in un chiesa.
Papa Francesco queste sollecitazioni le diceva e poi le trasformava in atti concreti, lo sanno i tanti che hanno ricevuto le sue telefonate, le sue visite, i suoi interventi per più poveri, per i carcerati, per tutti gli esclusi. Lui ha cercato di attuare il messaggio cristiano, senza escludere nessuno, perché la Chiesa è un rifugio naturale per chiunque. Un disarmato quindi nelle parole, nella mente, nel cuore, nei gesti in un mondo di armigeri fuori controllo in tutte queste dimensioni, con la differenza che Papa Francesco, pur carico dei dolori del mondo, era un uomo felice, sorridente e luminoso, mentre gli armigeri delle guerre, degli affari opachi, dell’odio, del razzismo, del rifiuto di ogni diversità, sono tristi e infelici. Insomma una bella differenza che moltitudini di uomini e donne semplici hanno capito benissimo.