“Un ponte di corpi”, sit-in per i diritti umani a Trieste.
Trieste – Sabato 6 marzo 2021 l’appuntamento è in piazza della Libertà a Trieste, alle ore 13:30 con la conferenza stampa e alle 14 col sit-in.
Un gruppo di donne, riconoscendosi nel Manifesto “Un Ponte di Corpi” promosso da Lorena Fornasir, attivista sulla rotta balcanica al di là e al di qua del confine tra Bosnia e Trieste, costruirà con i propri corpi un ponte simbolico di attraversamento della frontiera, per denunciare le continue violenze e i respingimenti di cui sono vittime le persone che tentano di raggiungere via terra o via mare per raggiungere un luogo in cui poter vivere con dignità.
L’associazione UnitedCultures di Trieste, promotrice di questa iniziativa di sensibilizzazione al tema della solidarietà internazionale, fa proprio questo Manifesto e annuncia: “Indosseremo dei sacchi neri della spazzatura, perché spazzatura sono considerati i corpi dei migranti che in terra di Croazia vengono picchiati, umiliati e violentati prima di essere respinti. Saremo corpi di persone singole che gridano la solidarietà attraverso la poesia, la narrazione, la danza, la musica”.
“Non c’è giustizia quando migliaia di essere umani muoiono a causa dei confini. I migranti arrivano con bambini e donne, a volte incinte, stremati da anni di tentativi di passaggio ai confini bosniaci, croati e dal Nordafrica, passando dalla Sicilia. Protestiamo contro i respingimenti collettivi e illegali in maniera sistematica di migranti anche richiedenti asilo, che vengono rispediti in Bosnia dopo aver subito umiliazioni, violenze e torture. Protestiamo contro le condizioni in cui i migranti bloccati al confine bosniaco sono costretti a vivere, senza potersi rimettere in cammino, senza potersi lavare, senza un letto dove dormire”.
La bella iniziativa ha l’obiettivo importante di costruire un grande movimento di solidarietà insieme a tutte le persone che hanno a cuore i diritti umani e la giustizia e non tollerano la disumanità, l’indifferenza, la politicizzazione delle emergenze umanitarie.
Con i loro corpi formeranno un ponte simbolico per ricordare che, in questo mondo, tutti meritano una vita degna di essere vissuta. Una lezione che Lorena Fornasir e Gian Andrea hanno insegnato bene nella loro attività di cura in piazza della Libertà, dove ogni sera si occupano di medicare i piedi piagati dei migranti appena arrivati oltre il confine.
Un Ponte di Corpi che parte da Trieste fino alla Sicilia, arriva ai confini del Nord-Est e Nord-Ovest del Paese, li oltrepassa e raggiunge alcune città europee.
Alle ore 14 sit-in a seguire
Info-adesioni: unitedculturests@gmail.com