Un morto e cinque feriti in un attacco con coltello a Villach, il cordoglio di Udine città gemellata
Udine – Sabato 15 febbraio la cittadina austriaca di Villach, in Carinzia, è stata teatro di un violento attacco con coltello avvenuto nella piazza principale. Un giovane di cittadinanza siriana, di 23 anni, richiedente asilo ospitato in un campo di accoglienza a Langauen, ha aggredito cinque passanti, tutti molto giovani.
Durante l’attacco, un quattordicenne è stato ferito in maniera grave e, in seguito, è deceduto. Tra le altre vittime, due sono in condizioni critiche, mentre altre due hanno riportato ferite lievi; il più anziano degli infortunati ha 32 anni.
L’assalto, avvenuto verso le 16, sarebbe potuto risultare ancora più letale se non fosse intervenuto un coraggioso automobilista, anch’egli di origine siriana, che ha reagito prontamente scagliandosi contro l’aggressore con la sua vettura, contribuendo a fermare l’attacco e a evitare ulteriori vittime.
Il responsabile dell’aggressione è stato arrestato dalle forze dell’ordine. Nel frattempo, le autorità hanno intensificato le indagini cercando anche un eventuale complice.
La task force Cobra è intervenuta con due elicotteri che hanno sorvolato la città per diverse ore, mentre ampi cordoni di sicurezza sono stati disposti nella zona del centro. I residenti della tranquilla cittadina si trovano ora sotto shock, in attesa di ulteriori chiarimenti sul movente alla base del drammatico episodio.
Il cordoglio di Udine città gemellata
Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni a nome di tutta l’amministrazione e della cittadinanza ha espresso solidarietà e vicinanza al Sindaco e a tutti i cittadini di Villach, città gemellata con Udine, in occasione dell’attacco di matrice terroristica avvenuto sabato pomeriggio.
“Non ci sono parole per descrivere il terrore che irrompe nella tranquillità di un pomeriggio sereno – ha scritto il sindaco. – Le strade del centro di Villaco, città con la quale intratteniamo frequenti rapporti di amicizia e fratellanza, potrebbero essere quelle di Udine. Ci stringiamo quindi alla famiglia del giovane ragazzo ucciso e agli amici carinziani, condannando senza indugio qualsiasi tipo di violenza, a maggior ragione nel nome di una religione”.