Turismo di comunità in Friuli Venezia Giulia, un convegno di Confcooperative Alpe Adria
Udine – Il turismo in Friuli Venezia Giulia si conferma un motore economico fondamentale e un laboratorio di innovazione, con un’attenzione particolare al turismo di comunità e alla sostenibilità. È quanto emerso dal convegno “Turismo di comunità e sviluppo del territorio” organizzato da Confcooperative Alpe Adria presso la Camera di Commercio di Udine, dove esperti e operatori del settore hanno fatto il punto sui cambiamenti in atto nel comparto e sulle prospettive future.
Numeri in crescita e un modello vincente
Nel 2024, il turismo regionale si attesta su numeri da record: secondo le stime di Demoskopika, la spesa turistica diretta supererà il miliardo di euro, con un incremento del 10,2% rispetto al 2023 e un quasi raddoppio rispetto ai 600 milioni del periodo pre-pandemia. Il trend è sostenuto da una crescente domanda per esperienze autentiche e sostenibili, con 9.000 alloggi turistici di breve durata (+10% rispetto al 2019) che hanno ospitato 487.000 notti prenotate tra gennaio e agosto (+19% rispetto al 2023). Ad agosto, il settore ha generato un indotto economico di 65 milioni di euro.
La risposta alle nuove richieste dei viaggiatori
Secondo i dati presentati, il 34,9% dei turisti sceglie la regione per le sue bellezze culturali, mentre il 17% è attratto dai paesaggi naturalistici. Le attività più praticate sono le escursioni (69%) e gli sport all’aperto, come trekking e ciclismo (23%). Di fronte a queste tendenze, la presidente di Confcooperative Alpe Adria, Serena Mizzan, ha sottolineato il ruolo delle cooperative nel promuovere un turismo che intreccia sostenibilità ambientale, sociale e culturale: «Con oltre 100 cooperative attive nel settore, capaci di generare un valore annuo di 120 milioni di euro, siamo pronti a essere protagonisti in uno scenario turistico in continua evoluzione».
Gli alberghi diffusi e il sostegno alle aree interne
Un pilastro della strategia regionale è il sostegno agli alberghi diffusi, modello innovativo che valorizza i piccoli borghi e le aree meno frequentate dal turismo di massa. L’assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini, ha annunciato un investimento di 3 milioni di euro nel 2024 per potenziare questa formula ricettiva, con l’obiettivo di rilanciare l’ospitalità nei territori più marginali. «Gli alberghi diffusi non solo soddisfano la domanda di un turismo lento e autentico, ma contribuiscono al mantenimento del tessuto sociale e culturale delle comunità locali», ha spiegato Bini.
Turismo lento e comunità al centro
Il convegno ha messo in luce l’importanza del turismo lento come antidoto all’overtourism, un fenomeno che tocca solo marginalmente il Friuli Venezia Giulia. Il tema è stato approfondito da esperti come Massimiliano Vavassori del Touring Club Italiano e da rappresentanti di progetti innovativi come la rete dei cammini del Fvg, presentata da Alessia Del Bianco di Promoturismo Fvg. Best practice cooperative, come quelle di Go Bike Tour e Pavees, hanno dimostrato come sia possibile coniugare sostenibilità e sviluppo economico.
Un settore in espansione
Il Friuli Venezia Giulia ha saputo cogliere le sfide poste dal cambiamento delle dinamiche turistiche globali, ponendosi come modello virtuoso. Come ha sottolineato Bini, «il turismo di comunità, che un tempo avremmo definito di nicchia, è oggi un asset strategico per la crescita economica regionale. Le oltre 100 società cooperative che operano nel settore devono continuare a credere nei loro progetti, perché il futuro è in questa direzione».
Con un turismo sempre più orientato a esperienze autentiche, sostenibili e radicate nel territorio, la regione si prepara a consolidare il suo ruolo di protagonista in un mercato in rapida evoluzione.