Trieste sarà la Capitale Europea della Scienza del 2020: “risultato frutto del lavoro di squadra”

Trieste – Trieste sarà la Capitale Europea della Scienza del 2020. Lo ha annunciato il presidente della Fondazione Internazionale Trieste, Stefano Fantoni, in una conferenza stampa nella sede dell’Ictp, il Centro Internazionale di fisica teorica “Abdus Salam”, a Trieste, con la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il sindaco della città, Roberto Dipiazza. Al ballottaggio finale, Trieste ha battuto l’accoppiata degli atenei olandesi di Leida e L’Aia.

“È stato un lavoro non tanto lungo, ma molto faticoso, per il quale dobbiamo ringraziare tante persone e le amministrazioni che hanno fatto sì che si arrivasse alla fine grazie anche a uno squadrone di superstar scientifiche. Siamo arrivati ai calci di rigore con gli olandesi, ma abbiamo vinto”, ha spiegato Fantoni, precisando che la candidatura di Leiden è stata riconosciuta da Esof, tanto che la città olandese riceverà la nomina di capitale della scienza 2022.

Secondo Fantoni, “l’impatto sul territorio sarà molto rilevante. Faremo vedere agli europei come si fanno queste cose: sarà il miglior Esof di quelli organizzati finora. La manifestazione verrà organizzata nel Porto Vecchio, che dovrà svilupparsi verso il futuro. Tutto questo sarebbe molto piaciuto al fondatore dell’Ictp, Paolo Budinich”.

Fantoni ha quindi evidenziato le 164 lettere di supporto ricevute dalla candidatura di Trieste e provenienti da “un’area abitata da 250 milioni di persone” e composta da Italia, Austria, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Georgia, Montenegro, Repubblica Ceca, Romania, Ucraina e Ungheria.

Per Fantoni, “il punto cardine è stato proporci come piattaforma per interazioni nella scienza, nel rapporto fra scienza e imprenditoria e in quello fra scienza e società in un’area così vasta”.

“Una vittoria che conferisce grandi responsabilità perché rappresenta un successo che va oltre i confini della regione, legato alla capacità di aver coinvolto nella candidatura di Trieste anche le realtà scientifiche di quei paesi che domani saranno protagonisti del vertice internazionale sui Balcani occidentali”.

Così si è espressa la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.

Dopo aver ringraziato il vicepresidente Sergio Bolzonello, che ha accompagnato alla fine dello scorso giugno la delegazione triestina a Strasburgo alla presentazione della candidatura davanti alla Commissione dell’Euroscience social forum e gli assessori Loredana Panariti e Gianni Torrenti, anche loro presenti all’incontro, la presidente ha rimarcato il ruolo della scienza come forma di diplomazia che riesce “a favorire quei percorsi di aggregazione fra gli Stati che consolidano le politiche di pace e di collaborazione”.

In questo contesto, come ha rilevato la governatrice, è emersa la centralità strategica di Trieste e della regione nello scacchiere europeo. Centralità che è stata uno degli elementi, assieme alla vocazione scientifica della città, che ha determinato il buon esito della candidatura promossa dal presidente della Fondazione internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze, Stefano Fantoni.

Da parte sua, Sergio Bolzonello, sottolineando l’efficacia della presentazione del progetto di Trieste 2020 a Strasburgo, ha voluto rimarcare il peso della valenza internazionale della proposta che ha coinvolto tante prestigiose realtà, non solo locali, della ricerca e dell’innovazione scientifica.

Serracchiani e Bolzonello hanno poi ricordato come, nello spazio di poche ore, il Friuli Venezia Giulia abbia conseguito due storici risultati che rendono orgogliosa l’Italia: il riconoscimento di Palmanova come sito Unesco e Trieste Capitale europea della scienza 2020.

“Due candidature – ha spiegato Serracchiani – che per quanto diverse si somigliano perché non sono soltanto italiane, ma straordinariamente internazionali, in quanto coinvolgono tanti Paesi e tante città a testimonianza che siamo andati nella direzione giusta perché è insieme che si vince. Anche per questo, sia Palmanova sito Unesco sia Trieste capitale europea della scienza 2020 sono due grandi successi della Regione”.

“Un grande ‘Grazie’, a nome di tutta la Città, al professor Fantoni, a Pierpaolo Ferrante, alla professoressa Pedicchio, al qualificatissimo staff che la Fondazione Internazionale Trieste ha saputo mobilitare e organizzare e a tutti coloro che in ogni modo hanno contribuito al raggiungimento di questo importantissimo risultato per Trieste”.

Queste le parole del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

“Stiamo raccogliendo in quest’ultimo periodo dei frutti tutti davvero rilevanti per lo sviluppo e il futuro di una città che sta riprendendo il ruolo che merita e che gli era proprio. Ma questi frutti – ha aggiunto il sindaco – li stiamo finalmente ottenendo nella misura in cui riusciamo tutti a lavorare assieme, con uno sforzo comune di enti e istituzioni diverse, anche al di là delle diverse connotazioni politiche; uno sforzo che non è mai stato univoco e compatto come adesso. Ed è così che arrivano i risultati, questi grandi e significativi risultati che stiamo vedendo in questi giorni e che, così procedendo, potremo vedere anche nel prossimo futuro, a cominciare dalle grandi partite del Porto, Nuovo e Vecchio”.

Da parte sua il Ministro dell’istruzione e della ricerca scientifica Valeria Fedeli ha espresso soddisfazione per il risultato: “è stata premiata una candidatura autorevole, fortemente sostenuta dal governo e dal Miur”.

”Il nostro Paese – prosegue la nota ministeriale – ha saputo fare gioco di squadra. È stata premiata una candidatura molto ben strutturata, in un luogo raggiungibile in modo ugualmente agevole da tutta Europa”.

Per il ministro è anche “un riconoscimento al nostro sistema della ricerca sul quale il governo intende continuare ad investire: ricerca e università sono un’importante leva per lo sviluppo del Paese. Per questo stiamo dando rapida attuazione al Programma Nazionale per la Ricerca e per questo siamo tornati ad investire sul sistema universitario”.

Il ministro Fedeli ringrazia la Commissione dell’Euroscience per la scelta di ”una città simbolo del progresso scientifico europeo” che per la sua posizione geografica, ”è da sempre punto di contatto e di interscambio tra mondi e popoli diversi. Una caratteristica che la rende naturalmente predisposta a parlare uno dei linguaggi universali per eccellenza, quello della scienza, e che la renderà perfettamente all’altezza del difficile incarico che ha chiesto e ottenuto”.

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