Trieste ricorda la Shoah: nuove pietre d’inciampo come monito universale

Trieste – A Trieste, in corso Italia 12, la posa delle nuove Pietre d’inciampo (Stolpersteine) ha dato il via alle commemorazioni del Giorno della Memoria delle vittime della Shoah, che si celebra il prossimo 27 gennaio.

Le pietre, create dall’artista Gunter Demnig, sono state installate anche in altri luoghi della città per ricordare le storie di chi fu deportato nei campi di concentramento nazisti. In particolare, quelle deposte in corso Italia commemorano Rosa Elia Baruch ed Enrichetta Baruch Polacco, entrambe uccise ad Auschwitz nel 1944.

Alla cerimonia, introdotta dal presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio, hanno partecipato figure istituzionali, rappresentanti della comunità ebraica, familiari delle vittime e studenti. La partecipazione delle giovani generazioni, come gli studenti del Liceo Classico Francesco Petrarca, che hanno collaborato all’iniziativa, ha sottolineato l’urgenza di trasmettere i valori del rispetto e della tolleranza ai futuri cittadini.

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presente all’evento, ha sottolineato l’importanza di ricordare le vittime della Shoah non solo per onorarne la memoria, ma anche per lanciare un messaggio attuale contro ogni forma di antisemitismo. Fedriga ha denunciato l’incremento delle manifestazioni di antisemitismo in Europa, che spesso si insinuano anche nella comunicazione pubblica, e ha ribadito la necessità di condannare senza ambiguità ogni forma di terrorismo, facendo riferimento ai tragici eventi del 7 ottobre scorso in Israele.

La cerimonia si è svolta nell’ambito delle iniziative legate al Giorno della Memoria, una ricorrenza che invita a riflettere non solo sul passato, ma anche sulle tragedie che, purtroppo, hanno continuato a segnare la storia. Dopo la Shoah, il mondo ha assistito ad altri genocidi, come quelli avvenuti in Ruanda e durante le guerre nei Balcani, eventi che testimoniano quanto sia fragile il confine tra civiltà e barbarie.

Oggi, mentre a Gaza è iniziata una tregua, si impone una riflessione universale sul significato della memoria. Può questa servire non solo a ricordare le vittime di ogni genocidio, ma anche a interrogarsi sul presente, dove nuove violenze e ingiustizie continuano a colpire popolazioni inermi?

Le pietre d’inciampo a Trieste, come nel resto delle città in cui si continuano a deporre, non rappresentano solo un simbolo di lutto, ma un invito a fermarsi, a riflettere e a chiedersi come il mondo possa costruire un futuro libero da odio e persecuzioni. Un monito che, proprio oggi, appare più urgente che mai.

Il Giorno della Memoria

l Giorno della Memoria, celebrato ogni anno il 27 gennaio, è una ricorrenza istituita in Italia con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, in concomitanza con l’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945. La giornata è dedicata a commemorare le vittime della Shoah, delle leggi razziali, e coloro che hanno subito deportazioni e persecuzioni durante il regime nazifascista. È un’occasione per riflettere sull’importanza della memoria storica e per sensibilizzare le nuove generazioni sui pericoli dell’odio, del razzismo e dell’intolleranza.

 

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