Trieste, chiusura dei sottopassi in stazione: dichiarazioni del sindaco e reazioni politiche
Trieste – Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, nel corso della trasmissione serale della testata Trieste Café registrata lo scorso 9 settembre ha annunciato di voler chiudere i sottopassaggi della stazione ferroviaria. Il primo cittadino ha denunciato il degrado crescente dell’area, definendolo ormai “insostenibile”.
“I cancelli ci sono già – ha detto Dipiazza – ma non sono sufficienti. Chiuderemo anche le rampe di accesso per impedire che la situazione peggiori ulteriormente.”
“Questa mattina sono stato lì e ho deciso di chiudere i sottopassi”, ha detto ancora il sindaco ai microfoni di Trieste Cafè. “La situazione è intollerabile: a venti metri si avverte un odore insopportabile di urina e sporcizia. Persone mezze nude si aggirano nella zona. È un degrado inaccettabile”
Nel corso del suo intervento, Dipiazza ha rivolto critiche anche alle forze dell’ordine, invitando prefettura e questura ad agire con più incisività. “Se un cittadino comune si comporta in questo modo, viene multato di 500 euro. Ma in questa situazione le sanzioni non hanno alcun effetto su chi non ha nulla da perdere”, ha aggiunto.
Il discorso del sindaco ha poi toccato la gestione dei migranti, definita “completamente sbagliata”: “Dovevamo creare centri di raccolta dove poter monitorare la situazione, invece abbiamo abbandonato queste persone per strada. Ogni volta che passo per piazza Libertà mi vergogno di quello che vedo.”
Le reazioni
Le parole del sindaco non sono passate inosservate e hanno suscitato immediate reazioni nel panorama politico locale.
Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra FVG, ha espresso forte disapprovazione, criticando la decisione di chiudere i sottopassi. In un comunicato diffuso mercoledì 11 settembre, Honsell ha affermato: “Non si capisce che il vero problema non è chiudere gli accessi, ma garantire condizioni dignitose a chi cerca rifugio in quei luoghi. Parliamo di persone senza fissa dimora e richiedenti asilo abbandonati a loro stessi.”
Honsell ha anche puntato il dito contro la Regione Friuli Venezia Giulia, sottolineando come, nonostante oltre un miliardo di euro stanziati nell’ultimo assestamento di bilancio, non sia stato destinato nulla per affrontare la crisi umanitaria in atto a Trieste. “Invece di vergognarsi per le condizioni in cui queste persone sono costrette a vivere, si spendono soldi per sprangare sottopassi. Dobbiamo restare umani”, ha concluso.
La chiusura dei sottopassi di piazza Libertà pone nuovamente al centro del dibattito la questione del degrado urbano e l’emergenza sociale legata a migranti e senza tetto, sollevando interrogativi sulle politiche di accoglienza e sicurezza della città.