Tre giovanissimi indagati per la morte di un cittadino pakistano in un posteggio a Trieste
Trieste – La Procura della Repubblica di Trieste, informata il giorno 4 gennaio del ritrovamento nel parcheggio adiacente al Centro commerciale “II Giulia” del corpo senza vita di una persona, poi identificata nel diciannovenne pakistano A.I, ha attivato immediate indagini, affidate congiuntamente al Nucleo Operativo dei Carabinieri di Trieste ed alla Squadra Mobile, onde chiarire la dinamica del fatto.
Grazie alla sinergia fra le due Forze dell’Ordine coordinate dal magistrato, la notte fra il 5 e il 6 gennaio, dopo essere stati interrogati, sono stati sottoposti a fermo d’indiziati del delitto di concorso in rapina il cittadino kosovaro I.S., ventunenne, e il cittadino italiano G.W., ventenne.
Dalle dichiarazioni confessorie rese da entrambi è emerso che il giorno prima i due, consapevoli del fatto che il cittadino pakistano sarebbe rientrato a Trieste in ora notturna dopo essersi approvvigionato di hashish, avevano deciso, insieme con un terzo soggetto minorenne, di rapinarlo della droga.
Così, dopo averlo intercettato nell’area boschiva adiacente il Centro commerciale “II Giulia”, lo hanno colpito più volte, essendosi pure finti poliziotti per tentare di dare maggiore credibilità alla loro azione.
L’uomo, gettato a terra un panetto di stupefacente, era riuscito ad un certo punto a darsi alla fuga nell’oscurità ma, non conoscendo evidentemente lo stato dei luoghi, aveva spiccato un lungo balzo nel vuoto, finendo a terra nel posto dove è stato stato ritrovato senza vita il giorno dopo.
L’autopsia che verrà eseguita sulla vittima permetterà di comprendere se la morte sia stata immediata o se invece il giovane pakistano potesse essere salvato, se gli autori della rapina avessero chiamato tempestivamente i soccorsi.
La posizione del minorenne verrà verificata dal competente Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, mentre il magistrato assegnatario del procedimento valuterà gli altri reati di cui i due fermati debbano essere chiamati a rispondere, sia con riferimento alla dinamica della morte del giovane pakistano che con riferimento al possesso dell’hashish sottrattogli.