Tradizioni dell’Epifania in Friuli Venezia Giulia: dai falò alla Messa dello spadone

FVG – Si svolgono tra il 5 e il 6 gennaio in varie località della provincia di Udine celebrazioni sacre e profane legate alla ricorrenza dell’Epifania.

I falò epifanici

Diffusa in tutto il territorio regionale, l’antica usanza dei falò epifanici prevede l’accensione di roghi di fieno, legno e sterpaglia.

Tra questi il più spettacolare è il “Pignarul Grant” di Tarcento (Ud), il più grande fuoco epifanico del Friuli. L’appuntamento con gli auspici per il 2025 è per le 19 del 6 gennaio, quando sul Colle di Coia verrà acceso il grande falò. Sulla base della direzione che prenderanno i fumi in cima alla pira, il Vecchio Venerando proferirà il suo verdetto sui mesi a venire.

Un appuntamento, quello di Tarcento, che si ripete dal 1928 e che tradizionalmente chiama a raccolta numerosi tra cittadini e curiosi. L’iniziativa è promossa dalla Pro Loco locale.

Ci sono altre località che daranno seguito alla tradizione dei falò epifanici e che già a partire da domenica 5 accenderanno roghi di fieno, legno e sterpaglia attraverso i quali potranno interpretare le sorti del 2025.

Tra gli appuntamenti principali quello di Latisana, dove in località Pertegada domenica 5 gennaio alle 20 sarà accesa una “foghera” galleggiante sul Tagliamento.

A Paularo si svolge il rogo della “Femenate”, un’intelaiatura a forma di rombo, alta fino a 15 metri, fatta con stanghe di abete fissate con chiodi e rivestita da una grande quantità di fieno, stoppie di granoturco, viticci secchi delle piante di fagiolo, ramaglie secche.

Nell’ambito delle tradizioni locali collegate all’Epifania, sempre domenica 5 alle 19 a Mersino prenderà vita il grande Krìes. Brucerà un pupazzo che rappresenta la Befana, dando il via ufficiale al Carnevale delle Valli del Natisone. I Pust, le tipiche figure carnevalesche delle Valli, con abiti colorati, campanacci e tenaglie di legno danzeranno attorno al fuoco, annunciando la rinascita della primavera.

Una chicca: la mappa interattiva dei falò

Il sito web Sagrefvg ha realizzato una mappa interattiva su Google Maps con tutti i fuochi epifanici che i redattori sono riusciti a individuare. Sono più di 150 in tutta la regione, nelle province di Gorizia, Pordenone e Udine. Per ciascuno degli appuntamenti sono segnalati orari ed eventi folkloristici correlati.

Ecco qui il link: https://sagrefvg.it/sagre/

Complimenti ai colleghi per il lavoro di pazienza!

La messa dello spadone

A Cividale del Friuli il 6 gennaio si celebra il solenne rito della Messa “dello Spadone” con la cerimonia in Duomo (e la successiva Rievocazione storica) che si celebrerà come da consuetudine il giorno dell’Epifania. Si tratta di una tradizione affascinante che rievoca i 659 anni dalla nascita di uno dei riti liturgici più suggestivi del mondo cattolico, durante la quale il sacerdote celebrante saluta i fedeli impugnando con la mano destra la spada e con la sinistra l’Evangeliario, simboli del potere temporale e spirituale del Patriarca. “Quest’anno il rito sarà particolarmente significativo in quanto concelebrato dal vescovo Mons. Riccardo Lamba e da don Livio Carlino” spiega l’assessore agli Eventi Giuseppe Ruolo. L’appuntamento è quindi per lunedì 6 gennaio 2024 alle ore 10.30 nel Duomo della città ducale.

Alla fine della celebrazione ecclesiastica, attorno alle 11.45, seguirà la Rievocazione storica in costume, con centinaia di figuranti, dell’entrata del Patriarca Marquardo von Randeck avvenuta a Cividale del Friuli nel 1366. Secondo la tradizione infatti il capo patriarcale d’Aquileia prese possesso della città di Cividale e del suo territorio introducendo la Messa dello Spadone, cerimonia mutuata dal mondo germanico, unendo forme liturgiche dell’antica Chiesa aquileiese-cividalese del XII secolo con la ritualità politico-civile del Sacro Romano Impero.

La comunità si preparerà ad accogliere il Patriarca sfilando in corteo dalla storica Porta di Ponte, corso Paolino d’Aquileia, piazza Duomo, Largo Boiani, piazza Foro Giulio Cesare, via Silvio Pellico, piazza Diaz e piazza Dante. Il Patriarca Marquardo entrerà da Porta San Pietro accompagnato dai Ministeriali Maggiori a cavallo e proseguirà lungo Via Silvio Pellico, Foro Giulio Cesare, Largo Boiani e piazza Duomo dove avrà inizio l’atteso cerimoniale in cui il Patriarca riceverà gli omaggi dei diversi rappresentanti della società dell’epoca, quali principi, nobili, agricoltori, castellani, maestri d’armi.

Nel pomeriggio, dalle 14:30 seguirà la festa a tema con diverse attività di animazione medievale: i duelli di armeggio medievale a cura delle Compagnie de’ Malipiero e Guarneri d’Urslingen, le rime antiche sparse con Messer Lurinetto, la musica medievale con Barbecocul e Cencia Timp, i mangiafuoco e le giullarate coi Gallistriones, le rullate dei tamburi medievali di Cividale, e infine, il gran finale verso le prime luci del tramonto con La danza del fuoco di Toi Ahi, propiziatoria per l’accensione dei fuochi epifanici.

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