Tempesta Vaia in FVG, stanziati 450 milioni di euro. Task force su cambiamenti climatici
Trieste – Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile e soggetto attuatore dell’emergenza maltempo, Riccardo Riccardi, ha presentato a Tolmezzo il piano da 450 milioni di euro che nel triennio 2019 – 2021 farà fronte ai danni causati dal maltempo di fine ottobre, quando sui territori montani e sulla costa si è abbattuta la tempesta Vaia, portando 800 millimetri di pioggia in 72 ore, con raffiche di vento superiori ai 200 chilometri orari.
“Un patto forte tra Stato, Regione e Comuni ci consentirà di portare a termine un migliaio di procedimenti, di cui il 70 per cento con un taglio al di sotto dei 200mila euro. Ciò significa attivare procedure snelle di affidamento diretto che metteranno in capo ai Comuni una forte responsabilità nella definizione dei progetti e nella realizzazione dei lavori” ha spiegato Riccardi.
La ricognizione trasmessa il 20 dicembre al Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale stima i fabbisogni in 553 milioni di euro con 1138 segnalazioni raccolte con la collaborazione dei Comuni (53 Comuni della provincia di Udine, 26 del pordenonese e 5 del goriziano).
“La Protezione civile avrà il ruolo centrale di coordinamento, pianificazione, controllo della spesa, approvazione dei progetti e soprattutto di verifica dei tempi, perché la prima scadenza da rispettare sarà quella del 30 settembre. Abbiamo sei mesi di tempo per avviare circa 300 procedimenti con le coperture assegnate per il 2019”.
Per Riccardi l’operazione dovrà declinarsi in “una risposta forte non solo in termini di ripristino del territorio, ma anche di opportunità per riscattare le nostre imprese da una profonda crisi economica”.
Inoltre, l’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro ha annunciato che sarà allestito un gruppo speciale per far fronte ai mutamenti del clima: “Gli eventi di maltempo come quello occorso in autunno – ha detto Scoccimarro – non sono fatti episodici ma problematiche nuove da affrontare per tempo. Per questo abbiamo deciso di lavorare in sinergia e mettere in campo per la prima volta una task-force sui cambiamenti climatici”.
“Un approccio mai avuto prima, non per negligenza ma per impostazione culturale, che oggi deve necessariamente cambiare” ha aggiunto l’assessore.
“Ecco perché i primi interventi riguarderanno lo sghiaiamento dei fiumi, la pulizia degli alvei a cominciare dal Cellina e dal lago di Barcis, opere che sono già all’ordine del giorno e vanno affrontate subito”.
Per quanto riguarda la riparazione dei danni, l’Ufficio di supporto agli interventi è composto da una quindicina di dipendenti regionali, diretti dal capo della Protezione civile Fvg, Amedeo Aristei, e sarà affiancato da una cabina di regia composta, oltre che da Riccardi in veste di soggetto attuatore, dagli assessori Stefano Zannier (Risorse agroalimentari, forestali e ittiche), Fabio Scoccimarro (Ambiente e energia), Graziano Pizzimenti (Infrastrutture e territorio), Sergio Emidio Bini (Attività produttive).
Venendo al dettaglio delle risorse messe in campo, gli oltre 450 milioni di euro sono ripartiti in 82 milioni di fondi regionali e 370 milioni circa di fondi statali.
350 milioni verranno utilizzati per opere pubbliche, prevalentemente per il ripristino e la messa in sicurezza di viabilità, ponti e guadi, rimozione e sgombero di alberi abbattuti o altri materiali, ripristino di fognature e acquedotti, opere di difesa idraulica, sghiaiamento di corsi d’acqua.
Uno degli interventi più ingenti riguarderà proprio lo sghiaiamento del letto del Cellina e del lago di Barcis, mentre la maggior parte delle altre opere saranno di piccolo taglio. Questo consentirà di attivare le procedure in deroga, che prevedono la possibilità di ricorrere all’affidamento diretto sotto l’importo di 200 mila euro, con una forte riduzione dei tempi di gara e la possibilità, per gli appalti sopra tale importo, di avviare la Conferenza dei servizi in sette giorni.
Questo il riparto delle risorse nei tre anni: 217,6 milioni nel 2019, 125 milioni nel 2020, 104 milioni nel 2021. In precedenza, i lavori di somma urgenza (133 opere) realizzati dalla Protezione civile all’indomani degli eventi sono stati coperti con 4,5 milioni circa di stanziamenti regionali, cui si sono aggiunti 6,5 milioni (per 115 interventi urgenti) come primo stanziamento statale alla nomina del Commissario delegato.