Svoltosi il processo all’attivista che aveva promosso le firme contro la Danieli. Sentenza tra un mese

Udine – Il progetto dell’acciaieria della Danieli a San Giorgio di Nogaro è stato bloccato ed ora l’impianto si farà a Piombino (LI). Restano tuttavia due gravi questioni giudiziarie in sospeso: l’accesso ai nominativi dei firmatari della petizione da parte di Danieli e la richiesta di 100mila euro di risarcimento ad uno dei promotori della raccolta firme.

La sentenza del TAR e la richiesta di ricorso in appello

Il Tar ha emesso a settembre sentenza favorevole alla Danieli riguardo alla richiesta di visionare le firme della petizione contro l’acciaieria. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deliberato all’unanimità l’indicazione di ricorrere in giudizio contro la sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso della Danieli sull’accesso ai nominativi dei firmatari della petizione contro la realizzazione dell’acciaieria. Ma – ha ricordato il presidente del Consiglio Bordin – “Si tratta di un’indicazione rivolta alla Giunta che avrà l’ultima parola sull’eventuale ricorso. La decisione è stata assunta convintamente anche grazie alle argomentazioni giuridiche relazionate dal segretario generale”.

La richiesta di risarcimento

Ad uno dei leader del comitato No acciaieria, Paolo De Toni, era stato richiesto un risarcimento danni di 100mila euro per alcuni post su Facebook considerati diffamatori.

La denuncia all’attivista era stata fatta dal gruppo Danieli spa come azienda (per 50mila euro) e dal suo maggiore azionista Ing. Giampietro Benedetti (per altri 50mila euro). Benedetti è nel frattempo deceduto.

Il processo si è tenuto presso il Tribunale di Udine il 29 ottobre. Il giudice Fabio Luongo si è riservato di pubblicare la sentenza ad un mese dal procedimento.

Solidarietà di AVS

“Esprimo tutta la mia solidarietà a Paolo De Toni, animatore della straordinaria mobilitazione popolare che ha visto più di 20mila cittadine e cittadini fermare il progetto della mega-acciaieria della Danieli nella laguna di Marano”.

Così Andrea Di Lenardo, Capogruppo Alleanza Verdi e Sinistra – Possibile in Consiglio di Comunale Udine.

“Ora – prosegue Di Lenardo – la Danieli chiede 100mila € a Paolo De Toni di danni. Ma non è tutto, perché la Danieli minaccia nero su bianco azioni legali contro tutti i firmatari della petizione contro l’acciaieria, nella richiesta dei loro nominativi al TAR, sebbene ora neghi l’evidenza”.

“Parliamo della stessa multinazionale che spia gli operai dell’ABS con le telecamere, operai che infatti il 28 ottobre sono scesi in sciopero e ai quali anche va tutta la mia solidarietà. Evidentemente – conclude il consigliere AVS – qualcuno pensa che i lavoratori, così come l’ambiente e il diritto al dissenso siano “cose” di cui poter disporre a proprio piacimento, per il proprio profitto. Non glielo permetteremo”.

 

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