Studio Ires su Isee in Friuli Venezia Giulia: una famiglia su cinque in disagio economico
Trieste – Nel 2020 in Friuli Venezia Giulia i nuclei famigliari che hanno presentato una Dichiarazione Sostitutiva Unica per il calcolo dell’Isee sono stati quasi 154.000, circa 1.000 in meno rispetto all’anno precedente, a cui corrispondono oltre 425.000 residenti (poco più di un terzo del totale regionale). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps.
La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è il documento preliminare per il rilascio della certificazione Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). L’Isee è l’indicatore che individua le condizioni economiche effettive delle famiglie prendendo in considerazione il reddito, il patrimonio immobiliare e mobiliare e le varie caratteristiche del nucleo familiare. Si tratta di uno dei principali criteri di accesso alle prestazioni sociali erogate dagli Enti Pubblici.
Il Fvg è stata l’unica regione in cui sono diminuiti i nuclei famigliari con Isee rispetto al 2019 (a livello nazionale l’aumento è stato del 13,4%, da 7,6 a 8,6 milioni di famiglie); questa dinamica è stata condizionata dalla provincia di Trieste, la sola dove si è registrato un forte calo (quasi 3.500 in meno). Il 2019, al contrario, aveva fatto segnare un notevole incremento, sia a livello regionale sia nazionale, dovuto principalmente all’introduzione del Reddito di cittadinanza, misura per cui occorre appunto una certificazione Isee.
Le classi di Isee
Le famiglie che in regione presentano una situazione più critica, con un Isee inferiore ai 6.000 euro, costituiscono poco più di un quinto del totale (il 21,7% nel 2020); tale percentuale sale al 27,3% in provincia di Trieste, mentre in quella di Pordenone si rileva il valore più basso (17,6%). Solo il 13,3% dei nuclei familiari presenta un Isee superiore a 30.000 euro. Dal 2016 a oggi il peso delle famiglie con Isee inferiore a 6.000 euro è sceso dal 28,1% al 21,7%; in maniera speculare quelle con un indicatore superiore a 20.000 euro sono passate dal 23,5% al 30,8%. Più in generale negli ultimi anni sono aumentate le misure nazionali e regionali a cui viene collegato l’indice Isee (ad esempio si possono ricordare il bonus bebè, la Carta famiglia regionale), pertanto si è allargata anche la platea dei nuclei richiedenti, che non è evidentemente composta solo da famiglie in difficoltà economica.
Prevalgono i nuclei famigliari monopersonali
Il 26,4% delle famiglie del Fvg che hanno presentato una DSU è composta da una sola persona; tra quelle con meno di 6.000 euro di Isee i nuclei monopersonali sono quasi la metà in regione (46,1%) e circa un terzo in Italia (34,2%). All’aumentare del valore dell’Isee i nuclei composti da una sola persona tendono ad avere un peso sempre minore, oltre i 30.000 euro sono il 17,7% Fvg (e il 13,9% in Italia). Trieste è la provincia italiana in cui le persone sole evidenziano l’incidenza maggiore (33,6% nel 2020). La tipologia più ricorrente in regione, dopo quella monopersonale, è quella dei nuclei composti da quattro elementi, che nel 2020 comprendeva quasi un quarto del totale (24,1%).
Sono raddoppiate le famiglie con Isee corrente
Nel 2020 si è osservata una sensibile crescita dei nuclei familiari con un Isee corrente, che sono raddoppiati in regione (da 1.132 a 2.457) e triplicati a livello nazionale (da 54.600 a 189.259). Si tratta di un evidente sintomo della crisi economica legata alla pandemia, in quanto l’Isee corrente permette un aggiornamento dell’indicatore (senza però ripetere la DSU) nel caso di un significativo peggioramento della situazione lavorativa o economica, ad esempio a seguito della perdita dell’occupazione.
In Fvg la quota maggiore di famiglie che risiedono in abitazioni di proprietà
Nella nostra regione la quota di famiglie proprietarie dell’abitazione (sul totale dei nuclei con Isee) è la più elevata a livello nazionale ed è pari al 43,1%. Tale incidenza tende a crescere all’aumentare dell’Isee: è inferiore al 10% per i nuclei con un indicatore minore di 6.000 euro e supera il 60% tra quelli con più di 15.000 euro.