Spreco alimentare in Italia in aumento del 32,6%: ogni anno 4,26 miliardi di pasti nel cassonetto

Roma – Sono dati preoccupanti quelli che emergono dal nuovo Cross Country Report dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher, diffuso in vista della Giornata internazionale di Consapevolezza sulle perdite e sugli sprechi alimentari che si svolge il 29 settembre.

Gli sprechi alimentari in Italia

Il report rivela un aumento significativo dello spreco alimentare domestico in Italia, che ha raggiunto 2,132 milioni di tonnellate nel 2024, segnando un incremento del 32,6% rispetto a due anni fa. Questa quantità si traduce in ben 4,26 miliardi di pasti sprecati annualmente, considerando che un pasto medio pesa circa 500 grammi, secondo il Food Waste Index Report dell’UNEP (Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente).

L’impatto di questo spreco è particolarmente allarmante alla luce dell’aumento della povertà alimentare in Italia. Secondo i dati di Caritas e Istat, circa 6 milioni di italiani, ovvero il 10% della popolazione, si trovano in condizioni di povertà alimentare. Lo spreco domestico potrebbe quindi sfamare 3,89 milioni di persone, più della metà di coloro che vivono in queste condizioni.

La necessità di un intervento coordinato

Andrea Segrè, direttore scientifico di Waste Watcher International, ha sottolineato l’urgente necessità di un intervento coordinato: “È scandaloso che di fronte alla povertà alimentare in aumento si sprechino così tanti pasti. Questi numeri toccano le nostre coscienze. Se questo trend si mantiene, sarà impossibile per l’Italia raggiungere l’Obiettivo ONU di sviluppo sostenibile 12.3, che impone di dimezzare lo spreco domestico entro il 2030”, ha dichiarato Segrè.

Il problema, secondo l’esperto, non riguarda solo l’Italia: anche a livello globale, i Paesi del G7 sono lontani dal rispettare l’obiettivo ONU.

Nel 2022, l’UNEP ha stimato che lo spreco alimentare domestico mondiale ammontasse a 631 milioni di tonnellate, corrispondenti a 1.262 miliardi di pasti sprecati in un solo anno. Questo spreco è in netto contrasto con la grave crisi alimentare globale, che vede 828 milioni di persone soffrire di fame, come riportato dalla FAO.

La FAO ha ricordato che “il mondo produce abbastanza cibo per sfamare tutti” e ha evidenziato come le perdite e gli sprechi alimentari aggravino la crisi alimentare, riducendo la quantità di cibo disponibile e contribuendo all’insicurezza alimentare globale.

La Giornata contro lo spreco

Domenica 29 settembre, in occasione della Giornata internazionale di Consapevolezza sulle perdite e sugli sprechi alimentari, istituita dalle Nazioni Unite, si rinnova l’invito a una svolta culturale.

Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero, insieme alla chef Cristina Bowerman, Ambasciatrice di sostenibilità, lanciano un video appello per promuovere l’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole di tutto il mondo.

Nel video diffuso da UNRIC (United Nations Regional Information Center for Western Europe), Segrè e Bowerman sottolineano l’importanza di includere l’educazione alimentare e ambientale nei programmi scolastici globali, per creare una consapevolezza diffusa sulle scelte alimentari e il loro impatto sulla sostenibilità. “Queste conoscenze – spiegano – devono diventare parte integrante dell’educazione alla cittadinanza nel terzo millennio”.

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