Speleologo triestino ferito in grotta a 200 metri di profondità: salvato
Chiusaforte (Ud) – Lo speleologo triestino Stefano Guarniero è stato salvato. Alle 12.35 di lunedì 6 agosto i soccorritori hanno ultimato la risalita con la barella e lo hanno portato all’esterno della grotta, dove era rimasto intrappolato a 200 metri di profondità da sabato pomeriggio, in seguito a una caduta di venti metri nella grotta in un’esplorazione denominata “Frozen”.
È stato portato all’ospedale di Tolmezzo dall’elicottero sanitario. A eseguire il soccorso e la risalita dal punto in cui si trovava, a duecento metri di profondità, dodici tecnici, inclusi medico e infermiere.
Questi ultimi sono rimasti sempre con lui a fargli assistenza fin da sabato 4 agosto. Le operazioni sono state seguite passo a passo dall’esterno della grotta tramite collegamento telefonico con l’interno attraverso lo speciale cavo di trasmissione.
Sul posto sono rimasti ad attenderlo in queste ore anche i familiari.Uno speleologo di Trieste si è infortunato in una grotta sotto la cima del Monte Canin, a quota 2200 metri.
L’allarme per l’incidente era partito nel pomeriggio di sabato 4 agosto.
Il Soccorso Speleologico si era subito attivato con l’elicottero della Protezione Civile, i tecnici e anche una squadra specializzata nella disistruzione, dato che l’ingresso alla grotta presentava alcune strettoie.
È intervenuto anche il Soccorso sloveno, con un medico specializzato in operazioni in grotta, coadiuvato da un infermere. I due si eranoo calati nella cavità ed erano rimasti accanto al ferito
La squadra alpina del Cnsas Fvg ha liberato dall’esterno un secondo varco d’ingresso, che era ostruito dal ghiaccio. Alle operazioni ha partecipato anche il Cnsas di Cave del Predil. A supporto anche i tecnici del Sagf.
(Foto d’archivio – esercitazione Soccorso Speleologico)