Trieste – Ugo Rossi, candidato sindaco a Trieste alle elezioni del 3 e 4 ottobre per il Movimento 3V è stato arrestato dai Carabinieri per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Rossi era intervenito in una disputa sorta davanti all’Ufficio postale del rione San Giovanni.
I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno trovato il candidato sindaco mentre dava sostegno a due persone che rifiutavano di rispettare le norme anti Covid.
Alla richiesta dei militari di esibire un documento Rossi si è rifiutato di consegnarlo e ha opposto resistenza degenerata in uno scontro fisico.
Nella circostanza, due Carabinieri sono rimasti feriti e sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Cattinara di Trieste.
Rossi è stato poi caricato a fatica su un’auto e portato alla caserma di Via Hermet, dove è stato dichiarato in arresto.
Al termine delle formalità di rito l’uomo ha accusato un malore ed è stato portato anche lui all’ospedale.
Successivamente è stato accompagnato presso la propria abitazione e posto agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste.
Rossi è noto per le sue posizioni vicine ai no-vax e gli slogan della sua campagna per le prossime comunali del capoluogo giuliano sono: “Basta chiusure, mascherine e Green pass” e “spazzare via tutte le misure incostituzionali dalla città di Trieste”.
I deputati del MoVimento 5 Stelle, Sabrina De Carlo e Luca Sut, e i consiglieri regionali pentastellati Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Andrea Ussai e Mauro Capozzella, hanno espresso in una nota la propria solidarietà ai Carabinieri rimasti contusi.
“Non è accettabile che una persona, ancora di più se candidato a sindaco, si comporti in questo modo” sostengono gli esponenti M5S.
“Atteggiamenti di questo tipo non fanno altro che mettere a repentaglio l’incolumità delle persone e aizzare le persone, il tutto a scopo meramente elettorale – conclude il comunicato -. Chi si propone a guidare una città dovrebbe mantenere un comportamento responsabile, invece di autoproclamarsi capo popolo a favore di videocamera e dei social”.
