Sorprende i ladri introdottisi nella villetta, muore un anziano. Ferite la moglie e la madre

Trieste – Un anziano uomo, il signor Aldo Carli, 71 anni è morto, e due donne – la madre, di 94 anni, e la moglie – sono rimaste ferite in seguito a una rapina avvenuta la notte tra il 19 e il 20 dicembre in una villetta situata in via del Refosco, alla periferia di Opicina (Ts), sull’altipiano carsico.

La moglie è stata ferita al volto forse in un tentativo di strangolamento ed ora è ricoverata all’ospedale di Cattinara. Ferita lievemente anche la madre.

Secondo quanto emerso dai rilievi e dalle testimonianze raccolte dagli uomini della Squadra mobile – diretti da Giovanni Cuciti – nel corso della notte una o più persone si sarebbero introdotte nell’appartamento della coppia, all’interno della villetta, alla ricerca di oggetti di valore.

La presenza, però, ha svegliato la vittima e sua moglie che si sono alzati dal letto per verificare la causa del trambusto, scoprendo il ladro o i ladri in azione. Da questo momento la ricostruzione non è più chiara: la vittima avrebbe avuto una reazione che si è rivelata fatale.

Il corpo dell’uomo era stato ritrovato la mattina del 20 dicembre da alcuni operai, che avevano tentato invano di soccorrerlo ed avevano immediatamente allertato il 118.

Sconcerto per la tragica vicenda è stato espresso dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani: “È un episodio sconvolgente, adesso la prima cosa è catturare quei brutali delinquenti”.

“Confido come sempre nelle capacità del personale delle forze dell’ordine – ha aggiunto Serracchiani – affinché chi si è reso responsabile di un atto così violento sia al più presto assicurato alla giustizia. Gli episodi che si sono verificati negli ultimi tempi nel nostro capoluogo propongono il problema di un controllo del territorio che raggiunga tutte le aree, anche quelle meno frequentate. Il tema della prevenzione, a fronte di criminali che quasi sempre provengono da fuori, va posto con serietà e deve coinvolgere tutti i livelli istituzionali, non solo chi è preposto all’ordine e alla sicurezza pubblica”.

“Anche un’illuminazione adeguata, anche un esercizio commerciale aperto, anche un consapevole controllo di vicinato – ha concluso Serracchiani – sono fattori di sicurezza diffusa che servono a prevenire atti criminosi o banalmente vandalici”.

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