Soros pensa di investire in criptovalute
George Soros, uno degli investitori più famosi del mondo, a gennaio aveva definito le criptovalute come delle “bolle”. Tuttavia, forse qualcosa è cambiato: pare che ora la sua azienda da 26 miliardi di dollari stia infatti pianificando di entrare nel trading di beni digitali.
Adam Fisher, che supervisiona la divisione degli investimenti presso la Soros Fund Management di New York, ha infatti ottenuto l’approvazione per il trading di monete digitali. Una notizia che ha ottenuto evidente risalto negli ultimi giorni, e che tuttavia – nonostante i media si dicono piuttosto convinti di ciò – attende ancora una conferma ufficiale.
Per il momento, dunque, non possiamo che compiere qualche valutazione di massima, ricordando come Soros – parlando al World Economic Forum di Davos – ha affermato che le monete digitali non possono “funzionare” come le valute reali a causa della loro volatilità, anche se in quell’occasione non ha previsto un vero e proprio crollo, come invece alcuni osservatori avevano stimato all’epoca.
Sebbene il crollo non si sia verificato, è anche vero che dal momento del suo commento ad oggi il prezzo del bitcoin è sceso del 41%, e questa corsa al ribasso ha indotto alcuni investitori a dubitare del valore dell’asset. Probabilmente anche in virtù di ciò l’ex gestore di hedge fund Mike Novogratz ha accantonato i propri piani di lancio di un fondo crittografico, e altri gestori stanno compiendo gli stessi passi.
È anche vero che altri operatori la pensano diversamente, e tanti manager si sono rivolti alle monete digitali mentre i profitti dei loro asset “tradizionali” stavano diminuendo. John Burbank, che ha chiuso il suo fondo principale l’anno scorso, ha dichiarato di voler raccogliere 150 milioni di dollari per due fondi che investono in valute digitali, mentre il miliardario Alan Howard ha compiuto considerevoli investimenti personali (cioè, separati dalla sua azienda) in criptovalute, e ha in programma di porre ancora più denaro in beni digitali nel corso dei prossimi mesi, convinto probabilmente che la tecnologia blockchain avrà un futuro florido.
Tornando a Soros, si può anche ricordare come il miliardario abbia già indirettamente scommesso sulle criptovalute. Nel quarto trimestre 2017, l’azienda ha acquisito una partecipazione in Overstock.com, diventando così il terzo maggiore azionista della società di e-commerce che ad agosto 2017 è diventato il primo grande rivenditore ad accettare le valute digitali come mezzo di pagamento.
La società aveva anche pianificato di avviare un exchange di criptovalute, oltre a offrire monete digitali che potevano essere scambiate sulla piattaforma. A marzo, Overstock.com ha inoltre rivelato che la Securities and Exchange Commission sta studiando la sua proposta di ICO.
Al di là di ciò, appare evidente come non occorra disporre di patrimoni miliardari per poter investire in criptovalute. Ricorrendo all’utilizzo di broker come AvaTrade è infatti possibile accedere al business di Bitcoin e delle principali valute digitali alternative dietro versamento di un deposito minimo di poche decine di euro, usufruendo così di una piattaforma di trading professionale per la compravendita di strumenti denominati in cryptocurrencies. Una buona opportunità per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a tale comparto.