Siccità in Friuli Venezia Giulia, ordinanza del governatore per l’emergenza acqua. Limiti all’uso domestico
Trieste – Per far fronte alla siccità prolungata in Friuli Venezia Giulia la Giunta ha decretato il taglio dei rilasci di acqua obbligatori verso valle per venire incontro alle esigenze irrigue dell’agricoltura.
A questo si aggiunge una limitazione della risorsa idrica per uso domestico, il tutto accompagnato da una forte campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta ai cittadini per eliminare ogni forma di spreco.
Sono questi solo alcuni dei passaggi fondamentali contenuti nella dichiarazione dello stato di sofferenza idrica sul territorio regionale firmato oggi dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e diventato immediatamente esecutivo.
Si tratta di una siccità storica, secondo gli esperti ancora più grave di quelle del 2003 e del 2017.
Il decreto stabilisce una deroga alla norma in vigore che prevede un deflusso minimo vitale di acqua all’interno dei fiumi, stabilendo che questa quantità possa giungere, in alcuni casi, anche ad un valore pari a zero.
Ciò può avvenire a valle della presa di Zompitta, consentendo così di continuare ad alimentare il sistema delle rogge di Udine, Palma e Cividina, fatto salvo il mantenimento delle pozze eventualmente presenti a valle della traversa, recuperando il pesce presente al loro interno.
Stessa cosa è consentita anche sull’asta del fiume Isonzo, dove è ammessa la deroga al deflusso minimo vitale nei momenti in cui dalla diga di Salcano vengono rilasciate portate inferiori a 40 metri cubi al secondo, cercando comunque di mantenere una minima presenza d’acqua nel fiume fino a Sagrado. Se ciò non fosse possibile, verranno messe in atto tutte le misure per la salvaguardia del pesce presente all’interno del corso d’acqua.
Inoltre viene consentita la deroga per arrivare a rilasci anche pari a zero a valle dell’invaso di Ravedis e dello sbarramento di Ponte Maraldi, allo scopo di garantire una maggior quantità d’acqua negli invasi a disposizione del Consorzio di bonifica Cellina Meduna con i quali consentire l’irrigazione delle vegetazioni agricole.
Sul fronte domestico, il provvedimento a firma del governatore obbliga poi un’amministrazione corretta del flusso proveniente dai pozzi artesiani; pertanto viene consentito un prelievo d’acqua ai soli fini civili e limitato a 200 litri al giorno per abitante. In questo modo viene ribadita la necessità ormai imprescindibile di porre fine all’abitudine di utilizzare queste fonti a getto continuo.
Per tutto il periodo della siccità, l’Amministrazione regionale effettuerà una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini sull’uso accorto e razionale della risorsa idrica ma anche per eliminare ogni fonte di spreco, con particolare riguardo a quello derivante da auto approvvigionamento da pozzo.
Inoltre nell’ambito dell’attività di vigilanza, il Corpo forestale regionale dedicherà particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua, segnalando eventuali situazioni anomale; dal canto suo, l’Ente Tutela Patrimonio Ittico, in caso di necessità, interverrà per il recupero della fauna ittica, avvalendosi anche della collaborazione della Protezione civile regionale.
L’ordinanza infine invita i sindaci ad assumere tutte le opportune ulteriori iniziative, anche mediante emissione di apposite ordinanze, per garantire il risparmio idrico sul territorio di propria competenza, allo scopo di verificare a campione l’osservanza delle regole locali definite dai gestori del sistema idrico integrato nonché – per la Bassa pianura – il corretto utilizzo dei pozzi artesiani.
Il testo dell’ordinanza verrà pubblicato nella home page del sito dell’amministrazione regionale.