Sequestrate 300 pastiglie di Yaba, micidiale droga sintetica. Arrestato cittadino del Bengala
Monfalcone (Go) – Oltre 300 pastiglie di Yaba, una micidiale sostanza sintetica nota come “Droga della pazzia” o “Droga di Hitler”, sono state sequestrate dagli agenti del commissariato di Polizia di Monfalcone (Go) ad un cittadino bengalese di 36 anni, N.M. le sue iniziali, che vive a Monfalcone ed è regolarmente impiegato in una ditta di carpenteria.
L’uomo, che è stato tratto in arresto, è stato fermato martedì 22 agosto durante servizi straordinari di controllo del territorio, intensificati in seguito ai recenti atti di terrorismo.
La Yaba è un derivato delle metanfetamine, generalmente tagliata con ciò che avanza della produzione di eroina e si presenta sotto forma di compresse, piccole e rotonde, di colore rosa, rosso/arancio o verde, simile all’ecstasy.
Questa droga, sintetizzata dai giapponesi nel 1800, è facilmente riconoscibile dal logo in rilievo riportato sul dorso della pastiglia, contraddistinto dalla lettera “R” o “WY”.
La Yaba è una delle droghe più popolari in Asia sudorientale, soprattutto in Thailandia. Nel dopoguerra qui era venduta liberamente ai camionisti presso le stazioni di rifornimento di gasolio al fine di tenerli svegli durante i loro viaggi di lavoro, fin quando i numerosi incidenti stradali, correlati all’uso di questa sostanza, indussero il governo a bandirla nel 1970.
La Yaba, agendo sulla quella parte del cervello che produce dopamina, provoca grande dipendenze fisica e psichica. Gli iniziali effetti di benessere sono immediatamente sostituiti da aggressività, allucinazioni, ansia, inappetenza, insonnia e paranoia.
Di frequente, i consumatori riportano la sensazione di avere degli insetti sotto la pelle e di fare numerosi tentavi per estrarli. Tra gli effetti a lungo termine si segnalano perdita dei capelli, dolore lombare, danni al fegato e ai reni, sintomi depressivi e desideri di suicidio.
La Yaba è nota come “droga della pazzia” proprio per il forte senso di aggressività che provoca, inducendo il consumatore a gesti violenti, spesso autolesionisti.
Veniva anche utilizzata dall’esercito tedesco per rendere i soldati insensibili alla fatica durante la Seconda guerra mondiale.
In Europa questo tipo di sostanza è oggi in largo uso negli ambienti della musica tecno e pare che stia avendo larga diffusione ove le presenze di immigrati asiatici, che fanno da vettore con le zone di produzione, sia più marcata.
Così il sindaco di Monfalcone Anna Cisint in una nota diffusa nella stessa giornata: “La notizia dell’arresto per detenzione di 300 pasticche di droga sintetica mista a residui di eroina, di un bengalese lavoratore in subappalto al cantiere, è certamente un elemento di preoccupazione, soprattutto per il rischio di propagazione di sostanze stupefacenti di questo tipo, diffuse nei paesi asiatici, che possono creare gravissime conseguenze sulla salute specie fra i giovani”.
“Nell’esprimere l’apprezzamento e il ringraziamento del Comune nei confronti dell’ottimo lavoro delle forze dell’ordine, e in particolare del commissariato che ha attivato un’importante azione di monitoraggio e prevenzione nel territorio – ha aggiunto Cisint – dobbiamo anche interrogarci sulla diffusione di modelli produttivi, come quello del subappalto, che alimentano precarietà e disagio sociale che può sfociare in forme di illegalità di vario tipo”.
“L’arresto – ha rimarcato il sindaco – è avvenuto all’interno dell’abitazione del bengalese durante un controllo sul rispetto delle norme sull’ospitalità. Rinnovo, in questo senso, l’invito ai cittadini a collaborare con l’Amministrazione comunale e con le forze dell’ordine per segnalare ogni situazione anomala, nel quadro anche dell’azione che il Comune sta mettendo in campo per contrastare il degrado e promuovere la sicurezza della città”.