Sciopero alla Fincantieri in solidarietà con il lavoratore morto nello stabilimento di Monfalcone
Monfalcone (Go) – Si è svolta venerdì 3 marzo alla Fincantieri un’intera giornata di sciopero indetta dalle rappresentanze sindacali dello stabilimento di Monfalcone (Go) per riportare al centro dell’attenzione la sicurezza dopo l’incidente mortale avvenuto giovedì in un cantiere edile interno, nel quale è morto un operaio, il signor Sinisa Brankovic, di 41 anni.
Nel corso dell’agitazione è stato effettuato un volantinaggio ai cancelli del cantiere. Un corteo di un centinaio di lavoratori, sia italiani che di origini straniere, ha sfilato nel centro cittadino. Hanno aderito anche gli operai che lavorano per le ditte in appalto.
I sindacati confederali dei metalmeccanici hanno diramato un comunicato congiunto in cui si legge, tra l’altro: “Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non causare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime. Non è più tollerabile che si possa morire in questo modo, senza che siano assicurate le più elementari misure di protezione e prevenzione sul lavoro e il controllo sull’utilizzo delle stesse. È sempre più frequente il fatto che episodi come questi accadono nella catena degli appalti e sub-appalti, dove sono sempre più impiegati lavoratori stranieri spesso esclusi dal sistema di prevenzione e formazione sulla sicurezza”.
Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm ribadiscono che “La sicurezza sul lavoro non deve essere un costo ma un investimento costante per la tutela e valorizzazione dei lavoratori”.
Al termine della manifestazione gli operai hanno deciso di devolvere l’equivalente di un’ora di lavoro alla famiglia Brankovic.
Anche i lavoratori della Fincantieri del Muggiano (Ge) e di altri stabilimenti hanno aderito allo sciopero, in solidarietà con il lavoratore deceduto nel cantiere di Monfalcone.
A Villa Manin di Passariano (Ud), all’apertura della conferenza di organizzazione della Uil con il segretario generale Carmelo Barbagallo, è stato osservato un minuto di silenzio.
Il signor Brankovic, operaio con venti anni di esperienza, era supervisore della ditta “Abl” di Calusco d’Adda (Bg), specializzata nella realizzazione di impianti industriali e impegnata nella costruzione di un capannone destinato a lavorazioni di sabbiatura e pitturazione di lamiere e blocchi di nave nell’area dei cantieri navali di Panzano.
Secondo una prima ipotesi, l’uomo è precipitato da una ventina di metri passando attraverso un foro sul pavimento di una passerella a griglie del cantiere edile.