Rotta balcanica: da inizio 2019 rintracciati oltre 3500 migranti irregolari entrati dalla Slovenia
Roma – Sullo stato del passaggio di migranti attraverso i confini italiani il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha riferito giovedì 7 novembre in Commissione Schengen.
In particolare il ministro ha spiegato la situazione ai confini con la Slovenia, su cui insiste la pressione della cosiddetta “Rotta Balcanica”.
Dall’inizio dell’anno – questi i dati del Ministero – sono stati rintracciati 3.537 migranti irregolari entrati in Italia dalla Slovenia.
Al confine con la Slovenia, ha spiegato Lamorgese, c’è “un aumento della pressione migratoria” a causa “di un cambio di politica nel rilascio dei visti di ingresso attuato dalla Serbia e dalla Bosnia in favore dei cittadini provenienti da Iran, Iraq, India e Cina e per l’apertura di una nuova rotta dal Nord Africa”.
Molti i nodi del transito dei profughi provenienti dai Balcani, un percorso investito dalla fuga di persone provenienti da teatri di sommosse e guerre.
Una delle prime situazioni di emergenza si era verificata nel 2015 ed era stata tamponata un anno dopo con gli accordi tra l’Unione Europea e la Turchia.
La Rotta Balcanica in realtà non è stata mai abbandonata, come segnala la Caritas, che opera con vari progetti di tutela dei rifugiati nei Balcani. Ora però sembra che la Turchia stia nuovamente allentando i controlli sui suoi confini, come del resto aveva annunciato.
La situazione nei campi profughi allestiti in Bosnia è al limite: in Bosnia-Erzegovina si calcola siano arrivate almeno 20.000 persone.
La Croazia respinge alacremente i migranti che premono dal confine con la Bosnia, spesso con modalità violente, come denunciato dalle organizzazioni di tutela dei diritti umani.
Nonostante le vessazioni e privazioni che subiscono, i migranti della Rotta Balcanica continuano con determinazione a tentare di varcare il confine tra Bosnia e Croazia.
Il ministro Lamorgese, da parte sua, ha assicurato che la situazione al confine orientale “è costantemente all’attenzione del ministero dell’Interno ed è stata già concordata con le autorità croate e slovene un’intensificazione dei controlli volti al rintraccio degli immigrati irregolari, anche mediante servizi di pattugliamento congiunto”.