Ritardi dei vaccini Pfizer-Biontech, in FVG da martedì si somministrano solo le seconde dosi

FVG – Dal 19 gennaio in Friuli Venezia Giulia “proseguirà il piano di vaccinazione solo per chi ha in programma la somministrazione della seconda dose, mentre verranno posticipate le vaccinazioni di chi si sottopone per la prima volta finché non vi sarà garanzia sui flussi di consegna dei vaccini”.

Lo annuncia il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in merito al rallentamento delle forniture, che vede il Fvg fra le Regioni più colpite dai tagli.

“Il 19 la vaccinazione prosegue come da programma, mentre chi è in agenda per la prima somministrazione da martedì, circa tremila persone delle categorie prioritarie, verrà ricontattato per stabilire una nuova data non appena ci sarà chiaro il quadro da Roma. Le agende saranno riaperte per le nuove richieste da febbraio”.

Le richieste della Regione

“Ho chiesto al commissario Arcuri che il taglio sulla fornitura dei vaccini sia riequilibrato a livello nazionale, senza creare delle evidenti disparità che colpiscono in maniera significativa il Friuli Venezia Giulia”.

Così il governatore Massimiliano Fedriga nel commentare l’annuncio del mancato arrivo del 54 per cento di dosi settimanali di vaccino Pfizer rispetto alla quantità prevista.

Come ha spiegato lo stesso Fedriga, si è trattato di una riduzione effettuata in base a una comodità organizzativa dell’azienda e non su quelle che sono le effettive necessità delle Regioni.

“Prova ne sia – ha detto il governatore – che, ad esempio, all’interno del nostro territorio la distribuzione di Pfizer ha ridotto le dosi su Trieste parificandole a quelle per un bacino di popolazione minore come la zona di Tolmezzo”.

Si prepara la seconda fase

Nel frattempo – rende noto la Regione Fvg – si susseguono le riunioni della cabina di regia per organizzare la seconda fase.

“Stiamo lavorando anche per la vaccinazione di ultraottantenni e persone con disabilità, che – ribadisce Riccardi – riteniamo categorie prioritarie: le linee con le Direzioni sanitarie sono tracciate, ma è chiaro che ora ogni ipotesi di lavoro è condizionata dai flussi di consegna del vaccino, non solo per quanto riguarda la nuova fase ma anche per la chiusura della prima”.

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