Riforma degli enti portuali: Monfalcone entra finalmente nel sistema dell’Adriatico orientale
Roma – La Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera il 21 febbraio ha dato parere favorevole allo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente l’inserimento del porto di Monfalcone nell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale.
A supporto della cooperazione tra i due scali, i parlamentari hanno valutato positivamente “l’obiettivo di realizzare una sinergia tra gli insediamenti portuali di Trieste e di Monfalcone, come condizione funzionale ad un aumento di produttività, una maggiore efficienza ed efficacia dell’attività portuale e una connessa riduzione di costi, a tutto vantaggio del mercato e dei suoi utenti”.
Il relatore, on. Giorgio Brandolin (Pd) ha osservato che si tratta di “un grande passo avanti per il futuro dello scalo monfalconese che rischiava altrimenti di rimanere ‘nel limbo’. Adesso trascorsi i tempi tecnici, il provvedimento sarà pubblicato e quindi diverrà efficace. Ricordo – conclude – che questo risultato è stato possibile grazie anche alla richiesta motivata del Presidente della Regione”.
Era dal 2016 che si attendeva l’attuazione del progetto di unificazione dei porti, da quando cioè era stata avviata la riforma dei sistemi portuali con la riduzione del numero di tali enti da 24 a 15.
Zeno D’Agostino, attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale nonché presidente di Assoporti, all’inizio del percorso di integrazione tra porti aveva anticipato le difficoltà che si sarebbero presentate, come pure i vantaggi: “si tratta di mettere assieme soggetti che fanno lo stesso mestiere – aveva affermato in un convegno tenutosi a febbraio di due anni fa. – Qui però siamo fortunati perché Trieste e Monfalcone hanno traffici diversi e sono scali di grandezza diversa. Metterli insieme crea sviluppo per tutti. La fusione avrà un senso se si rispetteranno gli equilibri”.