Ricordella: torna l’ora solare tra sabato 29 ottobre e domenica 30, lancette un’ora indietro
Torna l’ora solare tra sabato 29 ottobre e domenica 30. Le lancette degli orologi analogici andranno spostate manualmente un’ora indietro (alle 3 del mattino) mentre gli smartphone e i computer si aggiornano da soli.
Un cambio che permetterà di dormire 60 minuti in più e di avere più luce al mattino, ma la sera farà buoi prima.
A causa del caro energia da più parti è stato ipotizzato di allungare di almeno un mese l’ora legale. L’appello è stato lanciato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58.000 sottoscrizioni di cittadini raccolte in una sola settimana grazie ad una petizione sul sito change.org, finalizzato a prorogare l’ora legale in Italia almeno fino al 30 novembre.
Prolungare la durata dell’ora legale – sostengono i promotori – consentirebbe un risparmio energetico pari a oltre 500 milioni di euro all’anno grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, e un taglio alle emissioni climalteranti per un totale di 200mila tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana – spiega Sima.
“La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dall’ex Ministero della Transizione ecologica, lasciando all’attuale governo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente” dichiara Alessandro Miani, presidente Sima.
Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nel 2022 grazie all’ora legale.
L’ora legale in Italia è stata introdotta in via definitiva nel 1965. Negli ultimi 15 anni, il risparmio è stato pari a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro.