Recenti scoperte sul Timavo, la Società Adriatica di Speleologia riceve riconoscimento dalla Regione
Trieste – “La recente scoperta di un tratto inesplorato del fiume sotterraneo Timavo rappresenta un successo di livello mondiale per la Società Adriatica di Speleologia, per questa disciplina e per la nostra Regione. Un risultato straordinario frutto di oltre vent’anni di studi, discese estremamente impegnative nelle cavità carsiche e una costanza eccezionale. Un impegno e una tenacia che devono essere fonte di ispirazione per l’intera nostra comunità”.
Lo ha affermato a Trieste l’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro venerdì 5 aprile, in occasione della consegna di una targa alla Società Adriatica di Speleologia. Un’onorificenza che l’Amministrazione regionale ha voluto attribuire al prestigioso sodalizio triestino “per la perseveranza e la passione dimostrate nella ricerca”.
Nel corso dell’incontro è stato ricordato che la scoperta di un percorso ancora sconosciuto del Timavo nella grotta Luftloch, nei pressi di Trebiciano, a oltre 300 metri di profondità, è la conseguenza di scavi ed esplorazioni durate ben 23 anni.
“Siamo certi – ha aggiunto Scoccimarro – che questo contributo alla scoperta del nostro territorio non resterà isolato. Gli speleologi triestini stanno già valutando come proseguire nelle loro ricerche. Anche questo è indice di grande merito. È importante, dopo aver conquistato un traguardo tanto atteso, pensare subito a nuovi obiettivi da raggiungere”.
Durante la breve cerimonia è stato sottolineato che il nostro territorio, dalla metà del 1800, ha dato il via agli studi sistematici di quella che oggi viene universalmente definita speleologia. Oggi infatti il Carso, il carsismo, il Timavo e il territorio giuliano vengono citati nei volumi di geologia in tutto il mondo.
“Questo risultato – ha sostenuto l’assessore – consolida il rapporto con la nostra comunità grazie alla disponibilità che da sempre la Società Adriatica di Speleologia assicura per la fruizione dell’Abisso di Trebiciano, senza contare il contributo alla speleologia urbana, lo Speleovivarium, i campionamenti di acque sotterranee, il ripristino delle gallerie dell’acquedotto teresiano e molte altre iniziative”.
“Non va poi trascurato il supporto scientifico costantemente dimostrato da questi speleologi nell’ambito dei progetti che il Servizio geologico della Regione – ha precisato Scoccimarro – ha in essere con l’Università di Trieste in tema di idrogeologia carsica”.
“La Società Adriatica di Speleologia è una realtà con radici profonde e che continua ad avere un forte spirito di salvaguardia del nostro patrimonio speleologico. Valori – ha concluso l’esponente della Giunta Fedriga – che si sposano perfettamente con la volontà dell’Amministrazione regionale di tutelare le nostre eccellenze di carattere ambientale, scientifico e culturale”.