Racket ai danni di cittadini extracomunitari: la Polizia di Trieste sgomina una banda di criminali
Trieste – La Polizia di Stato ha sgominato una pericolosa banda criminale di nazionalità straniera che aveva creato un racket ai danni di altri cittadini extracomunitari e di un ristorante nella zona della Stazione centrale di Trieste.
Lo scorso giovedì 23 Novembre, dopo un’inchiesta durata oltre 5 mesi, la Polizia di Stato ha arrestato cinque cittadini extracomunitari di etnia afghana e pakistana: S.A. 01.01.1996 Afghanistan, J.W. 01.01.1990 Afghanistan, S.F. 01.01.1988 Afghanistan, K.M. 03.01.2005, M.O. 01.01.2002 Pakistan.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Trieste sono riusciti a far luce su di un gruppo criminale, composto da cittadini pakistani ed afgani, i quali da luglio del 2023 ad oggi si sono resi protagonisti di plurimi episodi di rapina, furto, estorsione, lesioni e minacce, commessi perlopiù ai danni di altri cittadini extracomunitari appena giunti sul territorio nazionale.
Ad uno degli appartenenti al gruppo sono anche contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio, per aver aggredito alcuni operatori sanitari all’interno del Pronto soccorso cittadino, impedendo, quindi, il regolare svolgimento delle attività mediche.
Il gruppo è inoltre ritenuto responsabile di aver estorto, ponendo in essere gravi minacce, somme di denaro ad alcuni dipendenti di un esercizio commerciale di ristorazione, sito in zona stazione centrale, nonché di aver minacciato il titolare del medesimo esercizio affinché consegnasse loro, con cadenza mensile, la somma di euro 2000. Il denaro richiesto sarebbe servito, a dire degli indagati, ad assicurarsi una sorta di protezione che gli garantisse regolarità nell’esercizio dell’attività commerciale.
Il gruppo, infatti, al fine di gettare le basi alla richiesta estorsiva da qualche tempo aveva iniziato a creare disordini all’interno e all’esterno del locale minacciando e picchiando tanto gli avventori quanto gli stessi dipendenti.
L’attività di indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona del Pubblico Ministero dottoressa Bacer, ha consentito di ricostruire con estrema puntualità le esatte dinamiche dei singoli episodi ed il modus operandi del gruppo, che, per quanto emerso, mirava ad ottenere il controllo delle attività tanto lecite quanto illecite nell’area della stazione centrale, esercitando continue pressioni e minacce alle vittime.
Tale controllo spesso veniva raggiunto attraverso la commissione di azioni delittuose in alcuni casi portate a compimento anche con l’uso di armi, al fine di trarre un immediato profitto economico, assoggettando le vittime, che spesso erano loro connazionali, così ottenendo un monopolio sulla gestione della zona.
I destinatari delle misure di custodia cautelare in carcere, rintracciati nella prima mattinata di giovedì in collaborazione anche con la con Squadra Mobile di Teramo, dove uno degli arrestati si era trasferito da qualche giorno, sono stati portati presso le competenti case circondariali a disposizione dell’autorità giudiziaria.