Pubblici esercizi di Fipe-Ascom propongono riaperture nelle zone a minor rischio
Pordenone – “La speranza che tutta la regione Fvg passi in zona arancione a partire dal 13 o 14 aprile è molto concreta e questo potrà dare nuovo segnale alla categoria mercantile dopo un lockdown che ha fortemente penalizzato il comparto ormai allo stremo, esasperato da una ripresa economica difficile che stenta a decollare”, così esordisce Fabio Cadamuro (nella foto Ascom), presidente Ascom-Fipe, alla guida dei pubblici esercizi del territorio provinciale.
Del resto – così come indicato dal monitoraggio della regione – l’incidenza dei contagi su 100mila abitanti sta scendendo giorno dopo giorno, passando dai 513 registrati venerdì santo ai 150 di Pasquetta. Siamo quindi ben al di sotto del numero determinante dei 250 contagi su 100mila abitanti per sette giorni.
Cadamuro fa, però, anche un’altra proposta che sarà portata dalla categoria all’attenzione del governatore del Fvg Fedriga: “Valutare la possibilità di zona arancione per il territorio della Destra Tagliamento visti i numeri particolarmente lusinghieri rispetto a quanto accade nelle altre realtà del territorio regionale. I benefici del colore arancione permetterebbero ai negozi di restare aperti e i pubblici esercizi (bar, pasticcerie, ristoranti) – seppur ancora con l’indirizzo al solo asporto ma nella piena sicurezza – di poter contare su un maggior numero di clienti che possono così spostarsi senza bisogno di autocertificazione”.
Il presidente Cadamuro ha poi annunciato che martedì 13 aprile, assieme al responsabile del gruppo Ristoratori Pierangelo Dal Mas, sarà a Roma, in piazza San Silvestro, per partecipare a un’assemblea straordinaria di Confcommercio-Fipe convocata per dare voce all’esasperazione di tanti imprenditori in grande difficoltà, con la richiesta al Governo, e alla politica in generale, di un impegno preciso sulla ripartenza e un piano per farlo in sicurezza.
“Sarà una forma di protesta ordinata e costruttiva, coerente con lo stile di una Federazione che ha sempre cercato un confronto con le istituzioni, rifuggendo polemiche e strumentalizzazioni e che, ancora una volta, vuole dare un segnale forte” ha precisato Cadamuro.
Su un “cambio di passo” anche il presidente locale di Confcommercio, Alberto Marchiori, che ritiene “insufficienti le risposte del decreto Sostegni, insostenibili le nuove chiusure che mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese. Ci vuole più flessibilità perché i nostri imprenditori non ne possono più: la tolleranza è finita”.