Proseguono manifestazioni contro le morti sul lavoro dopo il tragico incidente a Lauzacco
Trieste – Un presidio contro le morti sul lavoro si svolge lunedì 31 gennaio dalle 17.30 in Largo Barriera a Trieste. Vi aderiscono ANPI-VZPI Trieste; Articolo Uno Trieste; Associazione culturale “Tina Modotti-ODV”; Camera del Lavoro – CGIL Trieste; COBAS Scuola; FLC-CGIL; Gruppo Anarchico “Germinal”; Partito della Rifondazione Comunista; Sinistra anticapitalista; Sinistra in Comune/Levica.
“1404 morti sul lavoro e a causa del lavoro nel 2021. Nei comunicati dei sindacati si parla, giustamente, di “omicidi”. Essi sono chiari segni del disprezzo che le classi imprenditoriali mostrano nei confronti della vita dei lavoratrici e lavoratori” si legge nel comunicato che accompagna la convocazione del presidio.
“Da qualche mese abbiamo iniziato una vigilanza da cui risulta che 9 imprese edili su 10 non sono regolari”, ha affermato il direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro.
“Non solo buona parte delle imprese edili è fuori norma, e il superbonus ha peggiorato questa situazione: anche in altri posti di lavoro si risparmia sulla sicurezza e sulla prevenzione. L’orribile morte del 18enne Lorenzo Parelli il 21 gennaio a Lauzacco (Ud), seguita da altri morti a Torino, a Roma e nel ragusano – ha suscitato enorme sdegno”.
“Queste morti ci invitano ad attivarci per fare della Sicurezza sul lavoro un’emergenza nazionale! Si avvii una mobilitazione a oltranza che abbia come fine l’aumento dei controlli, delle ispezioni e degli ispettori!”
“Questa mobilitazione – conclude il comunicato – dovrebbe anche portare a riflettere sulle malefatte di un capitalismo senza vergogna che, pur in piena crisi pandemica, insiste su uno sviluppo che non prende in considerazione il valore delle singole vite, ritenendole delle varianti senza significato nella macchina del profitto”.
Intanto a Torino gli studenti che venerdì scorso avevano manifestato per la morte del giovane Lorenzo Parrelli si preparano ad una nuova protesta da tenersi il prossimo venerdì 4 febbraio, sempre in piazza Albarello, dove le forze dell’ordine erano intervenute per fermare il corteo.
“Quello che è successo è gravissimo – hanni dichiarato gli organizzatori – non solo perché ci proibiscono di protestare legittimamente per l’omicidio di un nostro coetaneo. Non accetteremo e non rimarremo in silenzio di fronte a tutto questo”.
Sulle tensioni tra studenti e forze dell’ordine era intervenuto domenica 30 gennaio a Mezz’ora in più su Rai 3, il segretario del Pd Enrico Letta: “Sulla questione di ordine pubblico – ha detto – chiediamo che siano date risposte. Questa è una vicenda abbastanza grave”.
Una rappresentante degli studenti ha così replicato all’agenzia ANSA: “È proprio il Partito Democratico ad aver introdotto l’alternanza all’interno delle scuole e ora si meraviglia e si indigna di fronte alla violenza utilizzata per far tacere chi si rivolta contro questa».
Venerdì scorso i manifestanti avevano tentato di trasformare il presidio in corteo nonostante il divieto per le restrizioni della zona arancione.
I manifestanti, circa duecento, si sono ritrovati in piazza Arbarello e hanno cercato di forzare gli sbarramenti delle forze di polizia anche con l’utilizzo di un furgone con l’intenzione di dirigersi per le vie del centro in corteo. Si era resa necessaria un’azione di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine, da qui le proteste.
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