Prima settimana del FVG in zona gialla, il bilancio del Covid-19: forse si evita passaggio ad arancione
FVG – Prima settimana di zona gialla in regione, le autorità tracciano un bilancio: la situazione della pandemia è stata illustrata oggi 4 dicembre in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il responsabile della task force regionale anti-Covid, l’epidemiologo Fabio Barbone, il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi ed il presidente della Regione Massimiliano Fedriga.
Oggi, con il 20% di contagi in meno, un tasso di mortalità più basso e meno letti occupati in terapia intensiva, sembra allontanarsi il rischio di andare oltre la soglia della zona arancione – ha riferito Barbone.
Rispetto a un anno fa – ha proseguito l’epidemiologo – l’andamento dell’epidemia da ottobre e novembre è decisamente cambiato: quest’anno i nuovi casi di contagio sono il 20% in meno con la metà dei posti letto occupati sia nei reparti normali che nelle terapie intensive. La mortalità, invece, è meno di un terzo rispetto a un anno fa.
Un risultato “dovuto all’efficacia del vaccino”, ha sottolineato Barbone, precisando che “le persone non vaccinate sono coloro che occupano il numero dei posti letto più alto … Dal primo ottobre scorso a ieri ammontano a 4.711 le giornate di posti letto che si sarebbero evitate se la popolazione del Fvg si fosse vaccinata. Di questi 4.057 nei vari reparti e 654 in terapia intensiva”.
Secondi il vicegovernatore Riccardi, attualmente il contagio risulta influenzato principalmente da condizioni esogene: “In questo caso – ha detto – la situazione oltre il confine della regione. Ora siamo alle prese con l’operazione bambini, attorno a 68mila unità”.
Si registra infatti una “grande risalita nei tassi incidenza dei giovani delle scuole primarie e dell’infanzia, in parte anche scuola media e superiori; la fascia anagrafica dove si riscontra l’incidenza maggiore è 6-10 anni In quattro o cinque punti della regione, con l’aiuto del Burlo, allestiremo degli hub vaccinali dedicati ai bambini”.
La trasmissione del virus in FVG, secondo le autorità regionali, è quindi legata alla situazione dei paesi limitrofi e alla circolazione tra i bambini, ma anche alle proteste in corso da settimane, come ha evidenziato il presidente.
“Le manifestazioni sono devastanti – ha detto Massimiliano Fedriga – i numeri forniti dal professor Barbone sono eclatanti. Si tratta del più grande focolaio della storia della pandemia in regione. Manifestazioni come queste si sono rivelate estremamente pericolose: gente non vaccinata, non distanziata, senza mascherina, che si urla addosso. Si tratta di situazione nella quale il contagio si diffonde”.
Riguardo invece al trasporto pubblico locale “non abbiamo ancora indicazioni precise dal governo – ha detto il presidente – ma sin dall’inizio si è parlato di controlli a campione. I controlli sono utilissimi, ma siamo in mezzo a una pandemia. O la comunità si muove assieme oppure abbiamo perso. L’appello che faccio – conclude – è che tutto questo deve essere frutto della consapevolezza di ognuno di noi”.