Presidio degli “studenti contro il green pass” e tutte le discriminazioni
Trieste 13.12.21 – Si è svolto oggi pomeriggio, lunedì 13 Dicembre sulla scalinata dell’Università di Trieste, il primo evento contro il green pass e tutte le discriminazioni da parte degli studenti universitari.
Promosso da un gruppo di circa cinquanta studenti chiamato “Studenti contro il green pass“, l’evento ha avuto luogo nel piazzale Europa, sulle scale antistanti l’accesso dell’Università. Primo evento organizzato da un gruppo di studenti per la difesa delle libertà personali, contro il certificato verde e tutti i tipi di discriminazione.
A parlare, muniti di microfono e casse, sono alcuni studenti universitari denunciando lo stato passivo ed ermetico dell’università come struttura sociale. Università che, ricordano, nel suo statuto descrive ed esalta la libertà di opinioni, di culture, il dialogo; dialogo e libertà che vengono precluse in una struttura che risulta sempre più esclusiva e illiberale, visto che per entrarvi bisogna avere, ora, un certificato (il green pass).
Al microfono si avvicendano uno studente e un ospite; tra questi intervengono Vito Potenza, portavoce dei Diritti Umani all’Onu e Paolo Sceusa, docente di Diritto e presidente emerito di sezione della Cassazione.
Vito Potenza, forte della sua conoscenza sui diritti umani e sulle leggi internazionali che regolano il territorio giuliano e in particolare Trieste, dispensa ai presenti informazioni utili a livello giuridico sullo speciale status legale e amministrativo di cui gode la città. Cita il Trattato di Londra (tutt’ora vigente) e il Commissario di Governo il quale, ricorda, dovrebbe vagliare leggi, decreti e normative che vengono imposte da Roma, prima che queste – eventualmente – vengano qui applicate (a Trieste, nda) ; cosa che non veniva fatta prima e non è stata fatta durante la fase pandemica. “Queste cose non ve le insegnano a scuola e nemmeno alla facoltà di Diritto”.
Parla anche una ragazza delle superiori. Afferma che la scuola è diventata ormai un “luogo invivibile, dove non si fa altro che parlare di Covid (ripete la parola per ben tre volte); tra compagni e persino gli insegnanti non parlano di altro, come se il Covid fosse diventata materia di studio e dibattito”.
Poi tocca al giurista Paolo Sceusa, che interviene “in vesti di cittadino libero e non da giurista”. Premette di essere contro il green pass, contro l’obbligo vaccinale e contro tutte le discriminazioni. Parla col cuore agli studenti e li sprona a parlare con gli altri dove gli “altri”, spiega, non sono i nemici. E invita gli studenti ad usare la fantasia per uscire dalla rigidità degli schemi imposti e il dialogo, il confronto, come strumento per unire e non dividere. E preannuncia anche un suo progetto per un’università nuova, inclusiva e soprattutto libera che si chiamerà “Università libera e umana”.
La partecipazione è stata di circa un centinaio di persone e si è svolta senza problemi di ordine pubblico.