Presentata a Londra la guida Lonely Planet del Friuli Venezia Giulia. Il punto sul turismo in regione
Trieste – Sono oltre 3,5 milioni le presenze turistiche nei primi sei mesi dell’anno in Regione, in crescita dell’8 per cento rispetto all’anno scorso. A spingere il dato vero l’alto è stato sicuramente l’elevato numero di visitatori stranieri che hanno scelto il Friuli Venezia Giulia come meta delle loro vacanze.
Il dato è emerso a Londra nel corso della presentazione della nuova guida in inglese del Friuli Venezia Giulia edita da Lonely Planet, la prima ad avere una diffusione mondiale, alla presenza di un folto gruppo di giornalisti delle testate britanniche ed internazionali.
La guida, che è già disponibile nelle librerie e su Amazon, ha in copertina la foto dell’orologio del Municipio di Pordenone, risalente alla prima metà del XVI secolo e recentemente restaurato.
Alla presentazione ha partecipato l’assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini, che ha delineato le principali tendenze del turismo in regione.
Nel 2022, complici ancora le conseguenze della pandemia, si era registrato un significativo aumento del turismo italiano, con il nuovo anno sono ritornati i visitatori stranieri, che crescono di oltre l’11 per cento.
Nonostante l’avvio della stagione estiva sia stato caratterizzato da un meteo non del tutto favorevole che ha in parte penalizzato la costa, il turismo in Regione è cresciuto in maniera generalizzata su tutto il territorio.
Ne sono un esempio le percentuali record di presenze fatte registrare nelle città ex capoluogo di provincia del Friuli Venezia Giulia, che crescono tutte in doppia cifra proprio grazie al traino dei visitatori stranieri”.
Negli ultimi anni il settore turismo è diventato un asset strategico dell’economia regionale, tanto che oggi vale il 14 per cento del Pil. Il Friuli Venezia Giulia ha alzato con convinzione l’asticella della promozione e la nuova guida Lonely Planet in inglese ne è la dimostrazione: dalla piazza di Londra la nostra regione si presenta per la prima volta al mondo.
Durante la presentazione è stato ricordato anche il recente stanziamento di 5 milioni di euro, previsto nell’assestamento di bilancio estivo e destinato a PromoTurismoFVG, fondi che saranno finalizzati a iniziative di comunicazione e promozione del territorio.
L’assessore Bini si è soffermato soprattutto sulla crescita della vocazione internazionale del Friuli Venezia Giulia e sulle strategie messe in campo per attrarre turisti stranieri.
Dopo la prima guida in francese del Friuli Venezia Giulia edita da Petit Futè e presentata lo scorso anno e il grande evento organizzato al castello di Charlottenburg in occasione della Fiera internazionale del turismo di Berlino a marzo, la Regione rafforza ulteriormente la propria presenza all’estero presentandosi a Londra con le proprie eccellenze naturalistiche, storiche ed enogastronomiche.
I turisti stranieri rappresentano la fetta più significativa dei visitatori in regione e nei primi sei mesi dell’anno hanno raggiunto quota 2 milioni di presenze, superando dell’11 per cento il dato già positivo del 2022 e del 6 per cento il dato del pre-Covid.
Accanto al tradizionale mercato di lingua tedesca, ci sono aree di provenienza nuove, in forte crescita; su tutte svetta l’Est Europa e l’area anglofona, in particolare Gran Bretagna e Stati Uniti.
In questo senso, un ruolo importante lo gioca lo scalo di Ronchi dei Legionari: sono oltre 10 mila i passeggeri che hanno già usufruito del nuovo collegamento tra l’aeroporto di Trieste e quello di Dublino (operato da Ryanair, due volte a settimana), inaugurato a fine marzo di quest’anno e nei mesi estivi la percentuale di riempimento dei voli – in arrivo e in partenza – rasenta il tutto esaurito.
A questo si aggiungono le nuove tratte verso Tirana (partita a luglio) e Barcellona (partita ad aprile). Questo ben esemplifica quale sia la strategia che il Friuli Venezia Giulia sta portando avanti: l’incremento del numero di voli e i collegamenti con nuove destinazioni rendono sempre più baricentrico il nostro territorio regionale e il nostro aeroporto con il resto dell’Europa.
In dialogo con Tom Hall, vicepresidente di Lonely Planet, i relatori hanno fatto il punto sulle nuove tendenze del mercato turistico e sugli ambiti di forza che il Friuli Venezia Giulia può vantare sul piano internazionale.
Alla riconoscibilità del capoluogo regionale – dovuta alle vicende storiche che hanno interessato Trieste nel secondo dopoguerra e alla fama di autori internazionali come James Joyce – si aggiunge un territorio lontano dai flussi di massa e fortemente diversificato, dove montagna e mare distano poche ore.
Molto forte naturalmente è l’interesse del pubblico di lingua inglese per l’offerta enogastronomica, così come delle città d’arte e delle località patrimonio Unesco.
Al tempo stesso, asset importanti per la crescita futura del turismo regionale sono le attività outdoor e i grandi eventi di richiamo internazionale, come ben dimostra il recente caso del Fantasma dell’Opera in scena al Rossetti di Trieste, capace di richiamare pubblico da 70 paesi diversi.