Popolazione più anziana ma più sana: in 10 anni diminuiti del 35% i tassi di mortalità

Roma – A Nordest i tassi di mortalità per malattie del cuore, ipertensione e diabete sono mediamente  inferiori rispetto alla media italiana; al di sopra della media invece per quanto riguarda i tumori.

In generale, la mortalità è diminuita vistosamente per quanto riguarda le malattie del cuore e per alcuni tipi di tumore.

Lo rivela l’Istat, che per la prima volta ha pubblicato la serie completa dei dati sulle cause di mortalità dal 2003 al 2014.

L’Istituto di statistica ha individuato 25 cause di morte in Italia che in questo arco di tempo spiegano circa il 75% del totale dei decessi. Tranne qualche eccezione, tali cause sono le stesse in tutti gli anni del rilevamento.

Nelle prime tre posizioni si trovano le malattie ischemiche del cuore (69.653 decessi, 11,6% del totale), le malattie cerebrovascolari (57.230, 9,6%) e le altre malattie del cuore (49.554, 8,3%).

Sebbene queste siano ancora le cause di morte più rilevanti, vi è stata una forte diminuzione della frequenza assoluta dei decessi e soprattutto una riduzione di oltre il 35% dei tassi di mortalità.

L’aumento dell’1,7% dei decessi avvenuto nel periodo esaminato dalle statistiche è dovuto all’invecchiamento globale della popolazione italiana.

Tumori al seno per le donne e tumori alla prostata per gli uomini, oggetto di screening del Servizio sanitario nazionale, hanno registrato una diminuzione, rispettivamente, del 13,5% e del 29,8%.

Una diminuzione del 25,6% si registra per l’influenza e per le polmoniti, interessate in modo sempre più ampio dalle campagne di vaccinazione.

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