Polizia di frontiera, il bilancio di luglio e agosto ai valichi triestini: 14 arresti e 4 indagati

Trieste – Dall’8 luglio al 10 agosto 2024 la Polizia di Frontiera di Trieste ha eseguito quattordici arresti nella prossimità dei valichi: nove arresti in flagranza per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e cinque in esecuzione di provvedimenti disposti dall’Autorità Giudiziaria.

Altre quattro persone sono state, invece, indagate in stato di libertà: due per ricettazione, una per detenzione di stupefacenti e una per favoreggiamento degli ingressi irregolari.

Questo è il bilancio di un mese di intense attività della Polizia di Frontiera di Trieste, impegnata sia nei controlli ripristinati al confine con la Slovenia dopo la sospensione dell’Accordo di Schengen, sia nei servizi mirati al contrasto dell’immigrazione irregolare.

Valico di Prebenico

Il primo passeur arrestato, un cittadino turco di 51 anni, è stato controllato nella tarda mattinata dello scorso 8 luglio nei pressi del valico di Prebenico (Comune di San Dorligo della Valle) alla guida di un’autovettura con targa tedesca. L’uomo accompagnava in Italia cinque connazionali di età compresa tra i 15 e i 49 anni, tutti privi di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno nei Paesi dell’Unione Europea. Le attività di controllo e di accertamenti sono state svolte rispettivamente dall’Arma dei Carabinieri (Tenenza di Muggia) e dalla Polizia di Frontiera.

Tre giorni più tardi, nel primo pomeriggio, sempre nei pressi del valico di Prebenico, sono stati controllati a bordo di un’autovettura, anch’essa con targa tedesca, due cittadini turchi, conducente e passeggero, rispettivamente di 25 e 23 anni. Dagli accertamenti è emerso il loro coinvolgimento nel favoreggiamento dell’immigrazione irregolare: il conducente, residente in Polonia, è stato arrestato, mentre il passeggero è stato denunciato a piede libero. Al momento del controllo, il primo era sprovvisto di documenti, ma successivamente è risultato titolare di valido permesso di soggiorno; il secondo ha, invece, esibito un passaporto turco speciale che gli consentiva l’ingresso nell’Unione Europea. Anche in questo episodio, le attività di controllo e di accertamenti sono state svolte rispettivamente dall’Arma dei Carabinieri (Stazione di Trieste – Guardiella) e dalla Polizia di Frontiera.

Valichi di Muggia e San Dorligo

Altri due passeur, un 25enne cittadino ucraino e un 47enne cittadino georgiano sono stati arrestati lo scorso 16 luglio: il primo è stato controllato poco dopo la mezzanotte al valico di Rabuiese (Comune di Muggia) alla guida di un’autovettura con targa polacca; il secondo è stato, invece, fermato in serata in località Crogole (Comune di San Dorligo della Valle) alla guida di un’autovettura con targa tedesca. Il cittadino ucraino trasportava quattro minorenni di nazionalità turca, tutti privi dei requisiti per l’ingresso e il soggiorno nell’Unione Europea, successivamente affidati a un’idonea struttura per minori. Il cittadino georgiano, titolare di valido permesso di soggiorno emesso dalla Questura di Trieste e in possesso di una falsa patente di guida polacca, accompagnava cinque cittadini turchi e una cittadina siriana, di età compresa tra i 19 e i 46 anni, tutti senza documenti idonei e quindi irregolari nel territorio nazionale e in altri Paesi dell’Unione Europea.

Voleva raggiungere il marito in Germania la cittadina turca che insieme ai suoi tre bambini viaggiava sull’autovettura con targa slovena, fermata per un controllo nella tarda serata dello scorso 3 agosto in località Mattonaia (Comune di San Dorligo della Valle). Poiché la giovane famiglia era priva di documenti per l’ingresso e la permanenza nei Paesi dell’Unione Europea, il conducente, un 51enne cittadino moldavo, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.

Valichi di Monrupino e Basovizza

Altri due passeur sono stati arrestati nei giorni successivi: una cittadina kosovara di 46 anni e un cittadino bielorusso di 34 anni, fermati rispettivamente nel primo pomeriggio del 4 agosto in località Col (Comune di Monrupino) e nella tarda serata del 5 agosto in località Mattonaia. Sulle loro autovetture, entrambe con targa croata, viaggiavano complessivamente sette cittadini turchi irregolari: un adulto e un minorenne con la cittadina kosovara e una famiglia, la cui meta era proprio l’Italia, con il cittadino bielorusso.

Nel tardo pomeriggio dell’8 agosto è stato arrestato al valico di Basovizza (Comune di Trieste) un 40enne passeur ucraino alla guida di un’autovettura con targa polacca; a bordo si trovava una giovane coppia siriana con tre bambini piccoli, priva dei requisiti per l’ingresso e il soggiorno in Italia o in altri Paesi dell’Unione Europea.

Valico di San Servolo

Aveva insospettito gli agenti l’autovettura con targa italiana che nelle prime ore del pomeriggio dello scorso 9 agosto era entrata nel territorio nazionale attraverso il valico di San Servolo. A destare i sospetti era la presenza di numerose persone a bordo: da qui la decisione di fermare il veicolo per un controllo. Il conducente, un cittadino georgiano di 23 anni, privo di documenti, trasportava sei migranti irregolari (due nel bagagliaio), quattro iracheni e due siriani.

Alcuni dei favoreggiatori arrestati sono stati trasferiti nel carcere locale di via del Coroneo, altri invece nella Casa Circondariale di Gorizia. Sequestrate le autovetture con cui trasportavano immigranti irregolari.

Valico di Fernetti

Sconterà un cumulo di pena detentiva pari a due anni, tre mesi e ventotto giorni il cittadino albanese di 51 anni, condannato in via definitiva nel 2019, identificato tra i passeggeri di un autobus di linea italiano partito da Budapest per il Nord Italia. Il viaggio dell’uomo si è concluso al valico di Fernetti all’alba dello scorso 22 luglio, quando durante il controllo di frontiera è emerso a suo carico un ordine di carcerazione disposto nell’ottobre del 2021 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Bergamo.

Era richiedente protezione internazionale in Slovenia il 26enne cittadino algerino arrestato nella tarda serata dello scorso 26 luglio al valico di Fernetti per violazione del divieto di reingresso in Italia di cinque anni. Infatti, il giovane, identificato a bordo di un’autovettura con targa slovena, era stato espulso nel settembre del 2019 con decreto del Prefetto di Taranto. Non sarebbe dovuto rientrare in Italia prima dello scadere dei cinque anni neanche il 29enne cittadino marocchino, rintracciato nella mattinata del 1° agosto al valico di Fernetti a bordo di un autobus sloveno. Era stato espulso dall’Italia esattamente un anno fa con accompagnamento coatto alla frontiera aerea di Torino, in seguito al provvedimento disposto dal Prefetto di Milano nel marzo del 2021.

Altre tre persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà. Si tratta di un 35enne sloveno e di un 26enne romeno indagati per ricettazione e di una cittadina italiana di 38 anni indagata, invece, per detenzione di quasi 87 grammi di sostanza stupefacente. Il cittadino sloveno è stato fermato per un controllo il 15 luglio u.s. alla guida di un’autovettura la cui targa slovena è risultata rubata. Il cittadino romeno è stato, invece, fermato per un controllo quattro giorni più tardi, in serata, in località Fernetti a bordo di un’autovettura con targa del Regno Unito.

Valico di Rabuiese

Era invece destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa due mesi fa dal Tribunale di Trieste, il 64enne cittadino sudanese, residente nel capoluogo giuliano. Indagato per maltrattamento e atti persecutori, l’uomo aveva violato la misura di arresti domiciliari, rendendosi irreperibile fino all’arresto nel primo pomeriggio dello scorso 26 luglio, quando è stato identificato al valico di Rabuiese su un autobus sloveno proveniente da Capodistria e diretto a Trieste.

Anche il 19enne cittadino albanese, residente nel Veneto, che viaggiava su un autobus croato partito da Zagabria per Marsiglia, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato disposto lo scorso 10 luglio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, in quanto il giovane è ritenuto responsabile di rapina e atti persecutori.

L’uomo, già noto alle forze di polizia per reati contro il patrimonio, era in possesso di un telefono cellulare oggetto di furto commesso soltanto pochi giorni prima ai danni di una società commerciale sarda. La cittadina italiana, con numerosi precedenti penali e di polizia inerenti alle sostanze stupefacenti, è stata invece controllata nel pomeriggio del 2 agosto al valico di Rabuiese all’arrivo dalla Slovenia a bordo di un autobus con targa croata partito da Pola con destinazione Milano.

 

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