Omicidio di Giulio Regeni: il presidente della Camera Roberto Fico in Egitto
Roma – Il presidente Al Sisi “mi ha assicurato che è una priorità per l’Egitto fare luce” sulla vicenda di Giulio Regeni, “però allo stesso tempo io sono stato molto chiaro nel dire che adesso servono i fatti, serve una soluzione”.
Lo ha detto al Cairo il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine dell’incontro avuto il 17 settembre con il presidente egiziano Al Sisi. Scopo della visita di Fico, sollecitare le indagini sul ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016.
“C’è stato solo un punto all’ordine del giorno nel mio colloquio con il presidente Al Sisi”, ovvero “la questione di Giulio Regeni. Sono venuto qui perché siamo a un punto di stallo”, ha spiegato il presidente della Camera.
Ad Al Sisi “ho detto che Giulio Regeni è come se fosse morto per la seconda volta perché ci sono stati dei depistaggi”, ha aggiunto Fico, augurandosi che vengano trovate soluzioni immediate e che inizi un vero processo” e si giunga a svelare “tutto il sistema che si muoveva dietro gli esecutori materiali”.
“Ho ricordato al presidente che Giulio Regeni è un ricercatore italiano che è stato sequestrato, torturato e ucciso. Ed è stato torturato per 7 giorni: ho detto al presidente – ha sottolineato Fico – che non è stato certo torturato da cittadini comuni perché c’è stata una sofisticazione nelle torture che non appartiene a cittadini comuni”.
“Ci ho tenuto molto a dire al presidente Al-Sisi che questo è il punto all’ordine del giorno”, dell'”opinione pubblica italiana”, della “famiglia Regeni”: “questo è il punto dello Stato italiano e non arretreremo mai”
Senza l’esito di un processo e la verità, ha detto il presidente della Camera “i rapporti fra Italia ed Egitto sono sempre complicati, poco sereni, sono tesi”.
Un comunicato stampa diffuso dall’ufficio di presidenza egiziano afferma che c’è “determinazione” da parte dell’Egitto affiché venga scoperta la verità sulla tortura e la morte di Giulio Regeni.
Secondo la nota, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi “ha affermato di aver dato istruzioni per eliminare ogni ostacolo alle inchieste in corso al fine di risolvere il caso, giungere ai criminali e consegnarli alla giustizia”.