Omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Venezia

Venezia – Martedì 3 dicembre 2024, la Corte d’Assise di Venezia ha emesso la sentenza per l’omicidio di Giulia Cecchettin, condannando Filippo Turetta all’ergastolo.

Turetta, 22enne reo confesso dell’efferato delitto avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia, era accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere.

Filippo Turetta aveva ucciso Giulia Cecchettin con numerose coltellate alla testa e al collo, inferte con grande violenza.

Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin era stato ritrovato nella mattinata di sabato 18 novembre in un canalone lungo la strada tra Piancavallo e Barcis (Pordenone).

La ragazza era già morta quando era stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, dopo essere stata scaricata dall’auto di Filippo.

Durante il processo, il pubblico ministero Andrea Petroni aveva chiesto la condanna all’ergastolo, sottolineando la premeditazione e la violenza del delitto. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Caruso, ha tentato di escludere alcune aggravanti e ha chiesto che venissero riconosciute le attenuanti generiche1

Tuttavia, i giudici hanno confermato la condanna all’ergastolo, escludendo però le aggravanti di crudeltà e stalking.

Oltre alle interdizioni di legge, è stato disposto un risarcimento alle parti civili con il pagamento di una provvisionale di 500mila a Gino Cecchettin, 100mila ciascuno ai fratelli Elena e Davide, 30mila ciascuno alla nonna Carla Gatto e allo zio Alessio, oltre alle spese di costituzione legale. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni.

Il papà di Giulia: abbiamo perso tutti

Il papà di Giulia, Gino Cecchettin, dopo la lettura della sentenza nei confronti di Filippo Turetta ha dichiarato alla stampa: “Abbiamo perso tutti. È stata fatta giustizia, la rispetto, ma dovremmo fare di più come esseri umani. La violenza di genere va combattuta con la prevenzione, con concetti forse un po’ troppo lontani. Come essere umano mi sento sconfitto”.

 

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