Odissea di una famiglia in fuga dalla Turchia: banda di passeur sequestra e ferisce un congiunto. Un arresto
Trieste – Arrivano dalla Turchia in macchina dopo un’odissea di due mesi, perseguitati da una banda di passeur: la famiglia è stata accolta in comunità ed è stato arrestato un cittadino croato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La storia è emersa quando gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in via San Giorgio, poco lontano dalle Rive di Trieste, poiché era stata segnalata la sospetta presenza di un uomo ed un bambino nei pressi di un’autovettura in sosta; l’uomo, un cittadino turco, poco prima, aveva avuto una lite con alcune persone che si erano poi allontanate, facendo perdere le loro tracce.
Accompagnato in Questura, scosso e provato ha riferito di essere giunto a Trieste, insieme alla moglie ed ai figli, nonché ad altri migranti, a bordo di tre vetture, avendo, in precedenza, corrisposto oltre 20.000,00 € a non meglio identificati altri soggetti, componenti di un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, i quali avrebbero curato il trasferimento del suo nucleo familiare dalla Turchia, attraverso più stati, fino all’Italia. Il viaggio è durato circa due mesi.
Prima che il gruppo degli autisti si allontanasse, il cittadino turco aveva contattato il fratello, il quale dalla Germania si era recato in una non meglio precisata località della Croazia, per corrispondere una somma a saldo del prezzo illecito richiesto per il trasporto.
Il cittadino turco aveva poi saputo che suo fratello era stato sequestrato dai malviventi, i quali gli avevano chiesto ulteriore denaro e, poi, lo avevano picchiato ed abbandonato lungo la strada. La Polizia italiana quindi ha preso contatti con le autorità di Polizia croate: queste hanno rintracciato la vittima, che aveva diverse ferite ed era stata ricoverata per le cure del caso in un ospedale croato.
Il nucleo familiare è stato accolto presso una comunità di Trieste, per l’espletamento delle pratiche relative alla regolarizzazione della posizione sul territorio.
Nel frattempo, gli agenti di Polizia hanno sequestrato la vettura, una Seat bianca, appartenente con ogni probabilità ad un autonoleggio.
Nel pomeriggio del successivo giorno 11 aprile, è stato rintracciato nei pressi del luogo in cui il giorno prima era posteggiata la Seat un giovane croato che cercava l’automobile, avendone le chiavi.
L’uomo è stato condotto in Questura, dove gli investigatori della Squadra Mobile hanno eseguito una serie di accertamenti che hanno permesso di identificarlo nell’autista di una delle tre vetture che, in data 10 aprile, avevano condotto a Trieste la famiglia turca, dopo averla prelevata in Croazia.
In base ai dati emersi durante le indagini, il cittadino croato, L. P. classe 1994, residente a Fiume, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto poiché indagato in concorso con altri ignoti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ristretto presso la casa circondariale di Trieste a disposizione della Procura della Repubblica, che coordina le indagini.