No vax manifestano presso il sacrario di Redipuglia. La condanna del presidente Fedriga
Gorizia – Alcuni rappresentanti del movimento No vax, ieri 8 dicembre hanno improvvisato una manifestazione, non autorizzata, presso il sacrario di Redipuglia.
Si è trattato di alcune centinaia di partecipanti, tra cui c’era Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste tra le fila del Movimento 3V.
I manifestanti si sono riuniti ai piedi del sacrario contro la certificazione verde, il vaccino anti-Covid e le politiche del governo Draghi.
“Vuol dire che si è perso anche il rispetto per la nostra storia” e “per quello che rappresenta il sacrario del Redipuglia che venga utilizzato e strumentalizzato così lo reputo estremamente grave. Stiamo vedendo una degenerazione di persone che legittimamente la possono pensare anche in modo diverso, irrazionale dico io, ma l’irrazionalità è legittima. Non si può però arrivare ad eccessi, provocazioni e offese”, come a Redipuglia. Temo “che ci stiamo rassegnando anche a questo clima d’odio, violenze e minacce”. Così il presidente Fvg e della Conferenza Regioni, Massimiliano Fedriga, nel suo intervento a Radio 24.
La senatrice Tatjana Rojc (Pd) ha manifestato il suo sdegno per l’iniziativa: ”È stata una profanazione di un luogo sacro, un uso indegno di uno spazio dedicato alla riflessione e alla preghiera. La manifestazione del proprio pensiero non dev’essere per forza gesto che dia scandalo, altrimenti l’unico concetto che resta chiaro è la debolezza delle idee che si sostengono. Nel caso specifico, sostenere tesi no vax a Redipuglia è solo provocazione, che mi auguro non trovi adesione tra chi è deputato a proteggere la comunità”.
Anche l’on. Debora Serracchiani, presidente del gruppo Pd alla Camera ha espresso la sua indignazione: ”Un gesto inaccettabile che suscita sdegno, a prescindere dalle opinioni si devono sempre rispettare determinati limiti, e a Redipuglia sono stati superati, senza vergogna. Non è più questione di vaccini, è la mancanza di rispetto per chi è caduto, è l’oltraggio a un simbolo sacro, che ci lascia sbigottiti e impone la condanna verso chi ha avuto la malsana idea di fare una manifestazione in un sacrario della Nazione”.