No Green Pass: si paventa blocco del Porto di Trieste. Spedizionieri: non buttare 15 anni di lavoro

Trieste – Proteste contro il Green Pass: il Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste (CLPT) prefigura un blocco totale del Porto di Trieste venerdì 15 ottobre, quando dovrebbe entrare in vigore il nuovo decreto che prevede l’obbligatorietà del certificato verde per tutti i lavoratori.

“L’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma”.  Sono le parole del portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer.

Inizialmente il Coordinamento aveva chiesto i tamponi gratuiti, ma ora ha scelto la protesta contro il decreto Green Pass, come ha affermato il portavoce. Il sindacato ritiene che il danno economico causato dal blocco portuale sia l’unico modo per combattere efficacemente il decreto.

Ieri pomeriggio, martedì 12 ottobre, c’è stata una riunione in Prefettura con il prefetto Valerio Valenti, le associazioni datoriali e il Segretario Generale dell’Autorità Portuale Vittorio Torbianelli. Questi ha parlato di “disastro porto” nel caso lo sciopero dovesse continuare ad oltranza.

L’Autorità di Sistema portuale aveva individuato un’azienda che si sarebbe occupata dei test, a spese delle aziende (e dunque gratuiti per i portuali, com’era stato inizialmente richiesto dal sindacato), fino al 31 dicembre, ultima data dello stato di emergenza.

Allarme degli spedizionieri

Sul paventato sciopero prende posizione con una lettera la Confetra Friuli Venezia Giulia, confederazione regionale delle categorie degli Spedizionieri internazionali, Agenti marittimi e Terminalisti portuali.

La lettera è firmata dal Presidente degli Spedizionieri del Porto di Trieste – FVG Stefano Visintin, da Fabrizio Zerbini Presidente dell’associazione Terminalisti Portuali Sezione FVG, da Lorena Del Gobbo degli Spedizionieri Doganali FVG e da Paolo Spada, Presidente dell’associazione degli Agenti Marittimi del FVG.

Gli spedizionieri riconoscono ai portuali l’importanza del “rispetto dei diritti dei singoli“, tuttavia “la difesa degli stessi non può danneggiare l’intero sistema”. Infatti “il sistema portuale di Trieste verrebbe irreparabilmente devastato da uno sciopero ideologico contro una legge dello stato, che gli imprenditori si trovano a subire tanto quanto i lavoratori, con in più gravi oneri posti a loro carico dalle istituzioni”.

La lettera ricorda che “Abbiamo investito per anni nelle nostre imprese e nella formazione dei nostri collaboratori, acquisito traffici e dato lavoro a migliaia di persone, anche durante la fase più acuta della pandemia”.

Tuttavia “Se non verrà disinnescato questo cortocircuito tra istituzioni e cittadini, rischiamo di bruciare in poche settimane 15 anni di lavoro e di sviluppo, con gravi conseguenze sui livelli occupazionali che dureranno per molti anni a venire”.

Nel testo gli spedizionieri lamentano come la politica governativa appare essersi disinteressata di come implementare concretamente l’obbligo lavorativo del Green Pass ma al contempo stigmatizzano la forma di protesta dei portuali.

“Di fronte all’instabilità dovuta ai disordini ed all’incertezza sulle condizioni di lavoro, la merce sta già prendendo altre strade, verso altri porti europei – ricordano gli spedizionieri – Ogni giorno centinaia di camion arrivano e partono, e migliaia di container vengono imbarcati o sbarcati. Se le operazioni verranno fermate, le merci troveranno altre strade più sicure e non ritorneranno facilmente indietro”.

M5S FVG: “Scongiurare blocco del porto di Trieste, prevalga il buonsenso”

“Chiediamo ai lavoratori portuali di Trieste di scongiurare il blocco del porto: prevalga il buonsenso per non danneggiare tutti”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia.

“Nel mezzo di una pandemia, la libertà è data dalla possibilità di vaccinarsi e da tutti quegli strumenti che limitano il propagarsi dell’infezione e che impediscono di trovarsi costretti a nuove chiusure – continuano i portavoce M5S -. Rispettiamo le posizioni di tutti, anche quelle di coloro che, per dubbi o contrarietà, hanno deciso di non vaccinarsi o di manifestare pacificamente contro l’applicazione del green pass e alla possibile contrapposizione di un diritto fondamentale come il lavoro con il diritto di autodeterminare le proprie scelte di salute”.

“Questa contrarietà però non può andare a danno di tutti con il blocco del porto di Trieste e le dimissioni del presidente D’Agostino, il cui lavoro è stato apprezzato in maniera trasversale – conclude la nota -. Deve prevalere il buonsenso e non un approccio ideologico che vuole imporre le proprie convinzioni, creando un danno economico, sociale e mettendo a rischio il futuro del più importante motore di sviluppo della città”.

Foto: archivio savinimages ©

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