Muro contro muro a Monfalcone fra sindaco e comunità islamiche sulla preghiera del venerdì
Monfalcone (Go) – Nuovo divieto per la preghiera collettiva dei fedeli di religione islamica della comunità di Monfalcone. I vertici religiosi musulmani avevano individuato un terzo luogo per pregare, il piazzale di un ex supermercato.
Per i tecnici del Comune però “si tratta di un’area di cantiere per cui l’accesso è consentito solo agli addetti ai lavori”: quindi impraticabile per la riunione dei fedeli in preghiera.
La sindaca sta “privando dei loro diritti 5-6 mila musulmani sul territorio, che ogni venerdì venivano a pregare” ha detto Bou Konate, referente del centro culturale Darus Salam di Monfalcone, in un appello video diffuso lo scorso venerdì 1° dicembre.
Dopo l’ordinanza comunale con cui erano stati chiusi per motivi di sicurezza i centri dove i fedeli si recavano a pregare, i due centri culturali islamici Darus Salam e Baitus Salat hanno annunciato un ricorso.
Konate ha anche riferito di un increscioso episodio verificatosi alcuni giorni fa: “Abbiamo ricevuto una busta anonima, proveniente da Cinisello Balsamo contenente due pagine del Corano parzialmente bruciate: è la prima volta che accade qualcosa del genere. Crediamo che questo sia il risultato di una campagna di odio ingiustificata svolta negli ultimi tempi contro di noi. Per fortuna tanti cittadini ci hanno manifestato solidarietà in queste ore”.
Levata di scudi dell’opposizione
Di fronte a questo muro contro muro, da parte degli esponenti del centrosinistra cittadino, riunitisi nei giorni scorsi per gli stati generali cittadini, si sono levate forti critiche al sindaco Cisint: “Usa parole incendiarie contro la città, contro gli stranieri, contro chiunque non la pensi come lei – così i consiglieri di minoranza Frisenna, Giurissa, Morsolin, Sani, Saullo e Strukelj. – Monfalcone non è come la racconta lei”.
Il sindaco Anna Maria Cisint
La risposta del sindaco Anna Maria Cisint agli esponenti dell’opposizione non lascia intravedere spazi per il dialogo, anzi va all’attacco senza quartiere rivendicando il suo operato:
“I vertici di tutta la Sinistra unita, compresi ex sindaci e consiglieri regionali, continuano a rappresentare un rito politico sempre più inutile e soprattutto privo di ogni idea sulla Città, dominato dall’unica ossessione di come limitare l’azione del primo cittadino”.
“Ora che Monfalcone è al centro dell’attenzione nazionale, questi rappresentanti del vecchio modo di gestire la “cosa pubblica” mostrano il loro totale disorientamento e, anziché collaborare per la difesa degli interessi della nostra comunità, non sanno fare altro che porsi nel modo più sbagliato, con la denigrazione dell’attività che l’amministrazione comunale sta realizzando e dei risultati che ne sono conseguiti nel miglioramento della vita cittadina”.
“L’essersi posti, senza alcuna valutazione oggettiva e riserva, dalla parte dell’integralismo islamico, isola la Sinistra tutta dalla realtà dei problemi che la Città sta affrontando, collocandola dalla parte sbagliata rispetto ai presupposti di legalità, sicurezza, decoro, identità che sono diventati elemento di orgoglio dei monfalconesi, che hanno voluto voltare pagina rispetto alle loro gestioni del passato”.
“Nelle vicende della presenza straniera nel nostro territorio, in particolare, è grave l’assoluta mancanza di ogni richiamo al rispetto delle norme vigenti, che sono presupposto dei principi democratici e di convivenza civile a cui tutti sono chiamati ad attenersi, così come è mancata la condanna alle sopraffazioni delle donne e quelle verso coloro che inneggiano al terrorismo di Hamas”.
“È piuttosto imbarazzante per loro che da questo vertice risulti solo l’ennesima demonizzazione del mio impegno”.
“Assicuro invece che continuerò, come ho fatto in tutti questi anni, a battermi a tutti i livelli e sempre con la stessa energia nel difendere la mia Città e il mio Paese, coerentemente con il programma sul quale ho raccolto il pieno sostegno dei nostri concittadini e proseguendo nel lavoro intrapreso, così abissalmente distante dalla vacuità di questi rappresentanti della Sinistra”.
Il consigliere regionale Furio Honsell
Questa la replica del consigliere regionale Furio Honsell (Open sinistra FVG): “Le scelte politiche della sindaca Cisint di Monfalcone sono anticostituzionali, perché discriminatorie e violano gli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione sui diritti fondamentali come quello di professare la propria religione anche in forma associata”.
“Sono in aperta violazione anche degli articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani che proprio il 10 dicembre ha celebrato 75 anni. L’atteggiamento persecutorio e che incita all’odio razziale della sindaca va condannato con forza, anche dal presidente Fedriga. La nostra è una regione civile, non si dimentichi che la ricchezza di questa terra deve molto al lavoro dei cittadini monfalconesi che sono perseguitati dalla sindaca”.