Muore sul lavoro nella notte giovane operaio trafitto da una scheggia incandescente

Pordenone – Un tragico incidente sul lavoro è avvenuto a Maniago, in provincia di Pordenone, causando la morte di un giovane operaio di 22 anni residente a Vajont.

L’incidente si è verificato durante la notte tra il 24 e il 25 marzo, mentre il giovane operava su una macchina per lo stampaggio di ingranaggi industriali. Secondo le informazioni disponibili al momento, una scheggia incandescente si è improvvisamente staccata dalla macchina, colpendolo fatalmente alla schiena.

Allertati dai colleghi di lavoro, sul posto sono giunti i soccorsi del NUE, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Purtroppo i sanitari non hanno potuto fare altro se non constatare il decesso del giovane.

Carabinieri e personale dello Spisal (Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) hanno avviato indagini per chiarire le esatte circostanze dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità. L’impianto è stato messo sotto sequestro.

Purtroppo, questo non è un caso isolato nella regione. In un altro incidente verificatosi tempo fa, un operaio di 69 anni è deceduto a Fiume Veneto dopo essere stato colpito dalla forca di una gru durante operazioni di scarico.

Questi episodi sottolineano la necessità urgente di migliorare le condizioni di sicurezza per prevenire ulteriori tragedie sul lavoro, tema sottolineato anche nel messaggio di cordoglio di Confindustria Alto Adriatico.

Confindustria Alto Adriatico, tramite il Presidente, Michelangelo Agrusti, esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Daniel, il giovane di 22 anni di Vajont tragicamente scomparso la notte scorsa in un incidente sul lavoro avvenuto a Maniago.

«Le morti sul lavoro colpiscono perché sono tragedia e fallimento; abbiamo dato vita alla Scuola della Sicurezza auspicando a una rapida riduzione del fenomeno avvalendoci da un lato della tecnologia e, dall’altro, della formazione permanente. Si può e si deve fare di più, non c’è dubbio. Credo occorra un impegno collettivo – ha aggiunto – affinché chi è parte in causa governi tutti i processi con intransigenza affinché si comprenda con chiarezza il peso delle conseguenze di ciò che può avvenire dentro le aziende».

Il Presidente, nel ribadire il proprio dolore per quest’ennesima, straziante perdita, sottolinea l’impegno di CAA «a promuovere la cultura della sicurezza nei contesti lavorativi e formativi con l’obiettivo di tutelare la vita e il futuro dei giovani lavoratori». A partire dalla sottoscrizione della Carta di Lorenzo.

 

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