Muore operaio edile dopo una giornata di lavoro sotto il sole

Pordenone – Un operaio di 35 anni di origini rumene è morto il 30 luglio dopo essere stato colto da malore al termine di una giornata di lavoro con un martello pneumatico.

Il signor C. M., queste le iniziali dell’addetto, stava lavorando in un cantiere stradale di Rivarotta, nei pressi di Pordenone.

L’uomo, nato nel 1984 e residente a Verona, era rimasto per ore sotto il sole, con temperature che oscillavano tra i 34 e 36°.

Era dipendente di una ditta della provincia di Padova, e da quanto si è appreso era impegnato assieme a due colleghi negli scavi per la posa delle fibra ottica.

Aveva iniziato a lavorare nel cantiere alle 7.30. Poi, verso le 17, a fine turno, ha accusato un malore.

Subito soccorso dai colleghi, il giovane è morto in serata, all’ospedale di Pordenone dove era stato trasportato dai sanitari del 118.

La Procura di Pordenone ha disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio.

Cordoglio è stato espresso dall’on. Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro della Camera: “Un’estate terribile per il mondo del lavoro in Friuli Venezia Giulia – scrive Serracchiani in una nota -, segnata da una sequela ormai insostenibile di ‘morti bianche’. L’operaio romeno stroncato dal caldo e dalla fatica, come ognuno dei troppi caduti sul lavoro, punta il dito contro una falla del sistema che non ha saputo proteggerlo e ci impone di prendere iniziative concrete”.

“Per questo – conclude la nota – intendo adoperarmi per portare in discussione il mio progetto di legge sul Piano strategico nazionale per la sicurezza sul lavoro, con cui tra l’altro si vuol dare piena attuazione al Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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