Muore Benito Nonino, fondatore della storica distilleria e del premio. Aveva 90 anni

Udine – È morto all’età di 90 anni, nella sua casa di Percoto (Ud) Benito Nonino, fondatore della storica distilleria e dell’omonimo premio.

Nato nel 1922 a Percoto (Ud), è stato l’anima della distilleria Nonino, un’azienda familiare che ha lanciato la grappa, trasformandola da prodotto casalingo a prezioso distillato apprezzato in Italia e nel mondo.

La distilleria Nonino fu fondata nel 1897 da Orazio Nonino, ma è sotto la guida di Benito Nonino che l’azienda ha raggiunto la notorietà internazionale.

Negli anni ’70, Benito Nonino e sua moglie Giannola hanno introdotto innovazioni significative nel processo di distillazione. In particolare, hanno iniziato a distillare grappa da singole varietà di uva, creando la prima grappa monovitigno, rivoluzionando così il mercato tradizionale.

Benito ha sempre insistito sull’alta qualità del prodotto, selezionando attentamente le materie prime e perfezionando i metodi di distillazione.

Grazie alla qualità dei suoi distillati e alle sue innovazioni, la Nonino ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale.

Cordoglio da tutta la regione

Numerosi i messaggi di cordoglio delle massime istituzioni regionali ma anche da parte di singoli cittadini che hanno condiviso sui social affetto e vicinanza alla famiglia Nonino.

Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga scrive: “Esprimo profondo cordoglio alla famiglia Nonino per la perdita dell’amato Benito. Per lunghi anni guida di una famiglia che ha saputo – con grande intuito imprenditoriale, genialità e determinazione – trasformare il mondo delle grappe e creare un prodotto di altissima qualità divenuto simbolo del nostro territorio e riconosciuto nel mondo. Ci lascia un grande innovatore, Benito Nonino è stato un imprenditore visionario, capace di tramutare in progetti concreti e portare a compimento le idee sue e della sua famiglia”.

“Un fulgido esempio – ha aggiunto Fedriga – di impegno, sacrificio, caparbietà e creatività nel lavoro e nell’impresa, principi e valori che incarnano l’orgoglio della nostra terra. Ha avuto anche il grande merito di saper unire i valori dell’attaccamento alla famiglia, del lavoro e dell’impresa a quelli della valorizzazione della cultura inventando e organizzando il Premio – riconosciuto a livello internazionale – che porta il nome della famiglia e che negli anni ha saputo individuare intellettuali di elevatissima caratura divenuti successivamente, in alcuni casi, premi Nobel portando così un enorme contributo anche al panorama culturale della nostra Regione”.

“Oggi la comunità regionale – ha concluso il governatore – perde un grande uomo, una figura di riferimento non solo dell’impresa e dell’economia, ma dell’intera società. In questo momento di dolore ci uniamo alla moglie Giannola e all’intera famiglia esprimendo la vicinanza dell’intera Regione Friuli Venezia Giulia”.

 

 

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