Monfalcone al voto, presentata ufficialmente la candidatura di Moretti (centro sinistra). Immigrazione e convivenza al centro del dibattito
Monfalcone – A meno di due mesi dalle elezioni amministrative del 13 e 14 aprile, il tema della presenza degli immigrati domina la campagna elettorale a Monfalcone, città con una percentuale pari a circa il 30% di residenti di origine straniera, la maggior parte dei quali impiegata nei cantieri navali di Fincantieri.
La presenza di una comunità islamica numerosa e le politiche adottate negli ultimi anni dall’amministrazione di centrodestra hanno alimentato tensioni che oggi rappresentano una delle principali questioni politiche locali.
Nel corso della presentazione ufficiale della sua candidatura, svoltasi sabato 22 febbraio, il candidato del centrosinistra Diego Moretti ha posto l’accento sulla necessità di una pacificazione tra l’amministrazione comunale e le comunità straniere. Secondo Moretti, i toni troppo aggressivi adottati dall’attuale Giunta rischiano di danneggiare l’intero tessuto cittadino.
La sua proposta si basa su un equilibrio tra il rispetto delle leggi italiane e il riconoscimento delle culture e delle fedi presenti in città. Una visione che trova il sostegno della segretaria regionale del Partito Democratico, Caterina Conti, secondo cui Monfalcone può diventare un esempio di inclusione e coesione sociale, senza rinunciare alla propria identità.
Di parere opposto è il centrodestra, che ha costruito gran parte della sua strategia politica su una visione più critica della presenza straniera. Tanto che la capogruppo Pd in Consiglio comunale Lucia Giurissa ha parlato di una “narrazione tossica del centrodestra, che ha gettato Monfalcone nella negatività”.
Il discorso politico ha puntato a semplificare la realtà complessa dell’immigrazione, dipingendo in maniera eccessivamente negativa i flussi migratori, specialmente quelli provenienti da paesi a maggioranza islamica. La coalizione di destra ha fatto della presunta “minaccia” rappresentata dagli immigrati un pilastro della sua propaganda elettorale, alimentando i timori che, secondo alcuni, minaccerebbero i valori e le tradizioni locali.
L’europarlamentare ed ex sindaca Anna Maria Cisint ha recentemente attaccato Moretti, accusando il Partito Democratico di voler “svendere Monfalcone” in cambio dei voti dei cittadini italiani di origine straniera.
Le dichiarazioni, fatte dall’europarlamentare con i toni accesi che la caratterizzano, alimentano il dibattito su quanto il fenomeno migratorio debba essere considerato un problema o, al contrario, un’opportunità per lo sviluppo della città, e sulla questione più generale di abbassare il livello dello scontro. L’attuale contesto geopolitico di certo non aiuta.
Le tensioni a Monfalcone riflettono dinamiche più ampie che riguardano l’integrazione in Italia. Da un lato, le esigenze economiche e produttive di un’industria strategica come Fincantieri richiedono manodopera; dall’altro, la crescita di una comunità straniera ha sollevato interrogativi sulla capacità del territorio di gestire il cambiamento demografico senza alimentare divisioni.
In questo contesto, la sfida per i candidati Diego Moretti (coalizione di centro sinistra) e Luca Fasan (coalizione di destra) è quella di trovare una sintesi tra sicurezza, rispetto della legalità e coesione sociale, offrendo soluzioni che, sperabilmente, vadano oltre lo scontro frontale e puntino a una gestione efficace della città, sotto ogni punto di vista.