Ministero delle Politiche agricole contro OGM: abbattute le coltivazioni transgeniche a Vivaro
Pordenone – Il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia ha abbattuto lo scorso 9 luglio le piante di un podere di Vivaro (Pn) seminate a mais Ogm, di proprietà di Giorgio Fidenato, già segnalatosi in numerose azioni a favore delle sementi modificate geneticamente.
Il personale della Forestale ha distrutto complessivamente 6mila metri quadrati di mais (anche nelle proprietà di Colloredo di Monte Albano a Udine), su disposizione del Ministero delle Politiche agricole.
L’Italia ha infatti scelto di restare Ogm-free, a motivo della “difesa delle produzioni agricole italiane e dell’ambiente, caratterizzati da una immensa biodiversità” (così le motivazioni della norma no-Ogm).
La distruzione del campo coltivato a mais Ogm si è resa necessaria vista l’inottemperanza al decreto dello scorso 3 luglio, con il quale il Ministero concedeva cinque giorni all’imprenditore agricolo per provvedere in autonomia all’abbattimento delle piante transgeniche.
Il possidente Giorgio Fidenato lo scorso autunno aveva seminato nuovamente mais Mon 810 nei suoi campi di Vivaro e Colloredo di Monte Albano forte della sentenza della Corte di Giustizia Europea che stabiliva che “qualora non siano accertati rischi per la salute umana, degli animali o per l’ambiente, dall’utilizzo di sostanze geneticamente modificate, né la Commissione né gli Stati membri hanno la facoltà di adottare misure di emergenza quali il divieto della coltivazione”.
“Non c’è alcuna contaminazione, quindi non esistendo problemi legati alla salute e all’ambiente, non ci sono motivi di urgenza – ha spiegato l’agricoltore ai microfoni del Tgr Rai del Fvg -. C’è una violazione palese dei trattati dell’Unione Europea da parte del Consiglio Europeo. Ritengo che questa normativa che adesso permette agli stati membri di poter vietare la semina confligga con i trattati. È semplice dimostrarlo – ha poi concluso l’imprenditore agricolo -: un mio collega spagnolo può seminare Ogm, io no. Mi pare che questa non sia Europa”.